Vediamo qualcuno per la strada che pensa ad alta voce parlando da solo, ci viene da sghignazzare e pensiamo “questo è matto” …
Noi invece pensiamo tutto il giorno senza fermare un solo attimo la mente e lo consideriamo normale perché, almeno, abbiamo il buonsenso di non vocalizzarlo.
Da quando apriamo gli occhi, a quando siamo sotto la doccia, in auto, financo mentre parliamo con qualcuno, la nostra mente viaggia a mille all’ora, come una macchina senza pilota. Nella filosofia buddhista la mente è paragonata ad una scimmia che salta di ramo in ramo attratta verso qualsiasi cosa catturi la sua attenzione.
Non essere in grado di smettere di pensare è un male terribile ma non ce ne rendiamo conto perché quasi tutti ne soffriamo, quindi è considerato normale. Questo incessante brusio mentale ci impedisce di trovare una dimensione di quiete interiore, la nostra pace interiore.
Abbiamo una voce nella nostra testa che commenta, giudica, confronta, si lamenta e tutto ciò raramente è pertinente con la situazione presente: talvolta, infatti attinge da esperienze passate, altre volte si diletta a prevederne di future, che per la maggior parte di casi sono catastrofiche… ed è così che i pensieri si trasformano in preoccupazioni. Quando invece si pensa alla situazione presente lo si fa utilizzando schemi che fanno riferimento a situazioni passate e quindi la nostra visione è viziata dalla nostra personale esperienza dando spesso come risultato una visione distorta.
Certo, obietterà qualcuno, pensare però serve a risolvere i miei problemi e le vicende della mia vita.
Non sto dicendo di non pensare bensì di non pensare continuamente! É come se dicessi: per appendere un quadro alla parete ho bisogno di un martello. Il nostro problema è che anche dopo aver fatto il buco sulla parete continuiamo ad andare in giro con quel martello tutto il giorno, lasciandolo solo qualche ora quando andiamo a dormire. Con la nostra mente è la stessa cosa: dovrebbe essere usata come un attrezzo, per un compito specifico ed una volta completato essere deposta. Invece continuiamo a pensare ancora e ancora e la maggior parte dei pensieri non sono solo ripetitivi ed inutili ma soprattutto dannosi!
Tu credi di essere padrone della tua mente invece è la tua mente che ha preso il sopravvento su di te.
La mente adora affondare nei problemi. Non devi ovviamente credere alle mie parole ma sperimentarlo nella tua giornata. Sei tu che ad una certa ora del giorno decidi di pensare o ti arrivano i pensieri in automatico? Hai il potere di smettere di pensare quando vuoi? Riesci ad identificare momenti in cui davvero ma davvero non pensi?
Sai smettere di pensare quando vuoi? Hai scoperto il pulsante per spegnere la mente? Beh se così appartieni a quella piccola percentuale che è davvero padrona dei propri pensieri ed azioni e quindi puoi anche dedicarti ad attività più interessanti che la lettura di questo articolo. Diversamente, ti consiglio di andare avanti.
Dicevamo… Un modo per spegnere la mente c’è. É l’azione più semplice di questo mondo: attenzione ho scritto semplice non facile poiché in realtà richiede molta energia… la stessa che ti lasciavi risucchiare dai pensieri.
Si tratta di osservarti. Ascolta la voce della tua mente: tutte le volte che te ne ricordi (già questo presuppone che il pensare non sia un’attività consapevole) osserva i tuoi schemi di pensiero ricorrente. Osserva i tuoi pensieri come osserveresti un treno alla stazione che passa velocemente sui binari. Quello che invece sei abituato a fare è lanciarti sul treno in corsa e seguirlo, poi lanciarti sul successivo, poi su quello accanto fino a finire dall’altra parte del mondo senza nemmeno sapere il perché. Quando osservi un pensiero, non solo sei consapevole di quello che pensi ma anche di te stesso mentre pensi. Allora il pensiero perde il suo potere e si acquieta. La fisica quantistica stessa afferma che l’osservatore modifica l’oggetto osservato.
In questo stato puoi entrare in contatto con il tuo vero sé. Non si tratta di una dimensione in cui sei assente, tutt’altro! Si potrebbe, anzi, dire che non sei mai stato così presente! Sei lucido, sei connesso interiormente e molto più attivo e vigile di quando sei rapito dalle tue congetture mentali. Paradossalmente è proprio quando ti trovi in queste condizioni, che arrivano le “intuizioni”, le soluzioni ai tuoi problemi, non quando ci pensi rimuginando.
Tu non sei i tuoi pensieri.
La mente intuitiva è un regalo sacro e la mente razionale è un servitore fedele. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il regalo.
(Albert Einstein)
Negli ultimi decenni è posta sempre maggiore attenzione alla pratica della meditazione che non significa mettersi nella posizione del loto su un cuscino e fare la persona spirituale o alternativa. Significa familiarizzare con la propria mente, osservarla per essere noi a dominare lei e non viceversa. La meditazione è infatti una pratica che possiamo fare continuamente, da quando siamo in mezzo al traffico, in coda alle poste o mentre fate i lavori di casa…
Meditazione vuol dire mettere la mente in disparte, così che non interferisca più con la realtà e tu possa vedere le cose per ciò che sono.
(Osho)