Quando si alza il vento del cambiamento c’è chi si chiude in casa e chi costruisce mulini a vento.
Il coronavirus e il lockdown hanno rotto le abitudini in tantissimi paesi del mondo. Per mesi, migliaia di persona hanno vissuto come prigionieri o esiliati sperimentando una sensazione per molti inedita, quella di avere dei pensieri che non servono a nulla. Invidiosi del passato, incerti sul futuro, impazienti o impauriti nel presente.
Tutto era come sospeso, persino la competizione che normalmente segna il passo delle nostre vite troppo piene. Per chi l’ha provato, è stato bello per qualche mese vivere senza sgomitare.
Purtroppo, più dell’ozio ha preso il sopravvento il timore per la ripartenza. Che ne sarà di noi dopo? Nessuna risposta possibile, un pensiero inutile che ha immerso le nostre vite nell’impotenza. Come i cani di Seligman (se non sai di cosa parlo clicca QUI) ci siamo rannicchiati aspettando che lo strazio finisse.
La crisi è una rivoluzione è c’è chi ne esce vincente
La crisi è un momento che rompe la continuità delle tue abitudini. Uscire forzatamente dalla nostra zona di Comfort è faticoso e la maggior reagisce a questa coercizione rifiutando o negando la necessità di attivarsi per ripartire. Aspettano semplicemente che le cose tornino come prima e se questo non succede si lamentano.
Altri approfittano della crisi per inventarsi qualcosa di nuovo. Se lo fanno bene, portano a casa risultati fantastici.
Nella vita si vince con la creatività
Come dice Paul Arden, “i primi della classe non sono quelli che riescono nella vita“. Per andare bene a scuola è sufficiente avere buona memoria e disciplina. Qualità sicuramente importanti per ottenere un buon lavoro. Qualità insufficienti per correggere la rotta se la nave va a sbattere.
La creatività è fondamentale per stabilire nuove connessioni tra le idee quando quelle vecchie si sono seccate. Costruire un mulino a vento durante la tempesta non è solo una questione di coraggio, ci vuole spinta generatrice.
Organizzare è diverso da inventare
La conclusione ideale di tutto questo discorso è la splendida iniziativa del bistrot parigino Les Choupinet. Mentre tutti si sono organizzati per rispettare le nuove regole di riapertura post coronavirus, loro si sono inventati un modo creativo di fare distanziamento sociale.
Per impedire agli avventori di non rispettare le distanze anti contagio, hanno usato dei peluche giganti a forma di orsetto.
Lo sforzo è stato minimo perché quei peluche facevano già parte del locale. Si sono limitati ad acquistarne degli altri e a disporli secondo le normative.
Gli effetti dell’iniziativa sono tutti positivi:
- Pioggia di selfie e quindi pubblicità gratuita
- Alleggerimento dell’atmosfera post covid
- Il bar sembra meno vuoto
Grazie alla creatività sono usciti a testa alta dalla crisi.