Ho una siepe nella mia terrazza: ogni anno a settembre prendo il tronchetto e taglio i rami secchi. In alcuni di loro quando li spezzo posso accorgermi che non c’è più linfa vitale, che sono totalmente morti.
Quando iniziai ad informarmi sulla potatura trovai questa frase:
”La rimozione dei vecchi rami stimola la nascita di nuovi, che daranno fiori e frutti di migliore qualità. Ma anche se una pianta è in sofferenza, è consigliabile eliminare le parti malate o secche. Inoltre eliminare i rami secchi e in eccesso favorisce l’ingresso dell’aria e della luce nel centro della chioma.”
Immediatamente mi chiesi di cosa stavamo parlando: se di piante o di persone.
La natura è la grande metafora della nostra vita!
Prova a chiudere gli occhi: immagina di essere un albero e che ciascuno dei tuoi rami corrisponda a una relazione, un’attività, un’abitudine, un tuo modo di pensare o di agire. Forse ti accorgerai che alcuni di questi rami sono morti da tempo, solo che rimangono attaccati a te pur non dandoti più nulla. Questo rappresenta un notevole dispendio energetico perché comunque richiedono nutrimento perché comunque sono ancora attaccati a te.
Gran parte delle persone quando rientra dalle ferie si sente diversa, spesso durante la pausa estiva si instilla il desiderio di cambiare qualche cosa nelle proprie abitudini o nella propria vita in senso più ampio. Settembre per molti rappresenta un nuovo inizio ancor di più di quanto lo sia il nuovo anno.
La sentite quella voglia di nuovi stimoli, di cambiamento? Quella è linfa vitale che scorre in voi e che se seguita può portarvi ad esprimere voi stessi, a vivere una vita piena e soddisfacente. Spesso però si rimane attaccati ai rami vecchi, ormai secchi e non ci si rende conto che tagliandoli dareste spazio all’emergere di nuovi talenti, a nuove conoscenze o nuovi lavori più adatti a voi. Il ramo nuovo non ha posto di crescere se c’è ancora quello vecchio attaccato, e lo stesso vale per le vostre vite. Finchè non si toglie il vecchio, e con vecchio mi riferisco al superfluo, a tutto ciò che non vi da più niente, non può arrivare il nuovo, oppure anche se arriva siete distratti, impegnati nelle vecchie attività e non ve ne accorgervene nemmeno.
Le domande da porsi:
Ha ancora senso per me quello che sto facendo?
Questa relazione/lavoro/abitudine mi sta dando, o mi sta togliendo qualcosa?
Questa relazione/lavoro/abitudine può portarmi verso la pace interiore?
E’ in grado di abbassare o aumentare il mio livello di stress?
Questo non vuol dire “mollare tutto” e cambiare vita o prendere decisioni sull’onda dell’impulsività. Significa invece fermarsi e riconsiderare il proprio modo di vivere fino ad oggi. Spesso non occorrono cambiamenti epocali, è sufficiente guardare la propria vita, i propri rami: c’è qualcosa che continuo a nutrire ma da cui non ricevo alcun nutrimento? C’è qualcosa che tengo in piedi solo per abitudine? Non è detto che le risposte arrivino subito ma comunque avrai posto al tuo inconscio un dubbio, avrai aperto una finestra sulla possibilità che le cose possano essere differenti da come lo sono state finora, che tu stesso possa essere diverso.
Tolti i rami secchi si vede di nuovo il cielo.