Gli scienziati hanno trovato cellule cerebrali che sembrano controllare i livelli d’ansia nei topi.
La scoperta, riportata mercoledì sulla rivista Neuron, potrebbe interessare da 1 a 5 adulti negli Stati Uniti.Ma la ricerca è una prima fase ed è utile per fare attribuzioni anche riguardo i livelli d’ansia degli individui umani.
Joshua Gordon, direttore del National Institute of Mental Health, che ha contribuito a finanziare la ricerca dice: “possiamo conoscere i principali attori che regolano l’ansia nelle persone”.
I disturbi d’ansia comportano un’eccessiva preoccupazione e paura che non va via. All’interno di questi disturbi troviamo il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo di panico e il disturbo d’ansia sociale ed altri.
La ricerca è avvenuta studiando ed osservando alcuni topi ansiosi, dice Kheirbek. “I topi tendono ad avere paura dei luoghi aperti”. Quindi la squadra ha messo i topi in un labirinto con alcuni percorsi che portavano ad aree aperte. I ricercatori hanno poi monitorato l’attività delle cellule cerebrali nella parte inferiore dell’ippocampo.
“Ciò che abbiamo scoperto è che queste cellule diventano più attive ogni volta che l’animale entra in un’area che provoca ansia”, dice Kheirbek.
Tuttavia, questa attività non ha dimostrato che le cellule stessero effettivamente causando un comportamento ansioso. Quindi il team ha trovato un modo per controllare l’attività di queste cellule usando una tecnica chiamata optogenetica.
Il team ha deciso di rispondere ad una semplice domanda, Kheirbek dice:
“Se non mettiamo in atto questo controllo, gli animali diventerebbero meno ansiosi? Quello che è stato scoperto è che l’ansia effettivamente diminuisce, con una conseguente tendenza a voler esplorare ancora di più le aree aperte del labirinto.”
Quando i ricercatori smettevano di controllare l’attività delle cellule, i topi diventavano più ansiosi e non volevano affatto esplorare.
Kheirbek dice: “Queste cellule sono probabilmente solo una parte di un circuito esteso attraverso il quale l’animale apprende informazioni sull’ansia”.
Ad esempio, le cellule dell’ippocampo comunicano con un’altra area del cervello chiamata ipotalamo che dice ai topi quando evitare qualcosa di pericoloso. Kheirbek afferma che altre parti del circuito dell’ansia potrebbero essere legate alla capacità di rilevare odori o suoni pericolosi.
C’è bisogno di queste ricerche perché i disturbi d’ansia sono sempre più incredibilmente prevalenti.
Articolo redatto dalla Dott.ssa Stefania Signorile. Se vuoi rimanere sempre aggiornato/a vieni a farci visita sulla nostra pagina Facebook o presso la nostra Associazione.