Chimamanda Ngozi Adichie è una scrittrice nigeriana e in una brillante presentazione per TED, affronta il tema degli stereotipi e dei pericoli che si celano dietro una “storia unica”.
Quale storia viene raccontata sugli stranieri?
Secondo la scrittrice, si ha una storia unica nel momento in cui i discorsi pubblici, i media, la letteratura e le altre forme di produzione culturale riproducono un unico punto di vista su un dato fenomeno, finendo per assumerlo come unica verità possibile.
Un esempio di “storia unica” può essere rappresentato dal modo in cui è affrontato il tema della migrazione negli ultimi mesi. Sempre più spesso infatti si assiste ad una retorica che dipinge lo straniero come nient’altro che una minaccia, un problema, un invasore, un clandestino.
Immersi in questa unica storia, finiamo per vedere solo questi elementi, senza considerare la complessità che si cela dietro ogni essere umano, senza entrare in contatto con i suoi pensieri, le sue emozioni, il suo passato, i suoi progetti.
La storia unica crea stereotipi. E il problema degli stereotipi non è che non siano veritieri, ma che sono incompleti. Fanno diventare una storia la sola storia.
Chimamanda Ngozi Adichie
Gli stereotipi formati dalla storia unica finiscono per farci vedere l’altro non più come una persona che ha pari nostri diritti, ma come qualcosa di meno, per cui non vogliamo vivere nelle sue vicinanze, vederlo nelle nostre strade, lasciare i nostri bambini in sua presenza. Inoltre, ci sentiamo liberi di prendere impunemente i suoi oggetti e dargli fuoco, accamparci sotto le sue finestre e insultarlo fino a tarda notte, lanciare pietre sul suo autobus.
Siamo ormai impossessati dalla storia unica, e qualsiasi ragionamento logico che possa metterci in contatto con sfumature e alternative viene rifiutato dalla potenza della retorica in cui siamo immersi, a maggior ragione quando vediamo esponenti istituzionali prendere le nostre difese e giustificare i nostri atti.
In questo modo si è formato un costrutto prelativo e costellatorio. Un costrutto è una porzione di significato che generiamo allo scopo di interpretare e conoscere la realtà. In questo caso, il costrutto “straniero” diventa:
– prelativo, in quanto uno straniero non può essere altro che uno straniero. Non sono possibili alternative identitarie per identificare la sua persona;
– costellatorio, in quanto allo straniero vengono attribuite una serie di caratteristiche che identificano tutti gli stranieri, come ad esempio l’essere dei criminali, dei portatori di malattie, i destinatari di una serie di attenzioni sociali e sanitarie totalmente immeritate.
Come evitare di cadere in una storia unica
Alla fine di questo articolo non c’è un decalogo di cose da fare per evitare la storia unica. Il discorso pubblico sarà sempre intriso di punti di vista parziali e interessati a promuovere una sola verità. Il rischio della storia unica è che spesso si finisce per parteggiare in modo acritico da una parte o dall’altra, mettendo qui i buoni e là i cattivi, o viceversa.
La realtà è molto più complessa, e non può essere ridotta a una sorta di tifo da stadio per una o l’altra squadra. Per difendersi dai pericoli della storia unica, l’unica ricetta possibile è aprire gli occhi, scendere in campo e conoscere in prima persona, ascoltare gli altri, conoscere le loro storie, i loro punti di vista, da una parte e dall’altra.
Forse in questo modo può essere possibile immaginare una situazione in cui non ci sia una parte e quell’altra, per affrontare i problemi in modo partecipato, coinvolgendo le persone in carne ed ossa, senza limitarsi agli slogan e alla violenza.