SIAMO TUTTI INTELLIGENTI!

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SIAMO TUTTI INTELLIGENTI!

“Fumagalli QUATTRO!”

“Nooooo prof, com’è possibile? Un’altra volta?!”

“Finché tradurrai così le versioni di latino prenderai sempre e solo quattro!”

Ho sentito questa frase 8 milioni di volte.

Cinque anni di liceo, sei ore alla settimana. Iniziavo a essere veramente stanco. Pensavo che non sarei mai riuscito a tradurre decentemente. Ero convinto di essere STUPIDO.

Poi però mi sono imbattuto in una frase che sicuramente avrete già letto:

“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido” 

Frase di: Albert Einstein.

Questo aforisma trovò un riscontro scientifico durante i miei studi universitari in psicologia.

Ma andiamo con ordine:

 

COS’E’ L’INTELLIGENZA.

Sappiate fin da subito che NON esiste una definizione univoca di Intelligenza. Per lungo tempo siamo stati abituati a pensare che una persona intelligente fosse chi avesse un QI molto alto.

Il QI (Quoziente d’Intelligenza) nacque nel 1904. Il governo francese incaricò Alfred Binet, psicologo, di trovare un modo per differenziare bambini intellettualmente “inferiori” dai “normali”. Così da poterli assegnare a scuole speciali. Binet, insieme a Simon, studiò quindi dei test che potessero fornire una risposta. Inventarono la scala “Simon-Binet” da cui si poteva ricavare un numero che indicava la “normalità intellettiva” di un bambino.

Non vi spaventate, siamo pur sempre nel 1904 e il mondo scientifico era ricco di questi procedimenti freddi, rigorosi e poco umani. Oggi la scienza è così umana da essere disumana. Ma è un bene.

A onor del vero però lo stesso Binet mise in guardia fin da subito la comunità scientifica della possibile deriva del tanto famoso QI:

“This is not a general device for ranking pupils according to their mental worth”  

Questo non è uno strumento generale con cui poter classificare i bambini in base alle loro performance mentali

Andò diversamente e moltissimi furono “vittime” di questo numero.

Ricordate Forrest Gump? Un medico, all’inizio del film, spiega alla madre del protagonista i deficit cognitivi del figlio dandone prova con un QI numerico. Eppure Forrest diventerà un eroe di guerra, un campione di ping pong, un guru e un “Fottuto genio” (così gli urla nell’orecchio il suo superiore durante l’addestramento militare).

 

NUOVE TEORIE.

Buone notizie!

Sì perché la comunità scientifica si rese ben presto conto che non fosse possibile misurare il Quoziente Intellettivo con un solo numero.

Nacquero, e continuano a nascere, molti metodi alternativi per indagare questo aspetto della psiche umana.

Ecco che allora le recenti ricerche ritengono che l’intelligenza sia un:

Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e adattarsi all’ambiente. La psicologia indica nell’intelligenza, nei comportamenti intelligenti o nelle attività intellettuali, modalità di condotta presenti, a livelli diversi e con diverse manifestazioni qualitative, nel bambino e nell’uomo adulto”.

Vediamo allora un nuovo modo, tra gli altri, di intendere l’intelligenza.

 

LE 7 INTELLIGENZE DI GARDNER

Howard Gardner. Psicologo statunitense, ancora in vita.

Gardner ritiene che il QI sia privo di fondamento. E perciò, negli anni ’80, formulò la concezione delle 7 intelligenze. Grazie a una serie di ricerche empiriche e di letteratura scientifica indentificò almeno sette tipologie differenziate di “intelligenza”, una per ogni settore dell’attività umana.

Intelligenza logico-matematica

È l’intelligenza che riguarda il ragionamento deduttivo, la schematizzazione e le catene logiche.

-Intelligenza linguistica 

La capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed efficace. Facoltà di variare il proprio registro linguistico in base alle necessità.

-Intelligenza spaziale

La capacità di percepire forme e oggetti nello spazio. Si ha una sviluppata memoria per i dettagli ambientali e le caratteristiche esteriori delle figure. Ci si sa orientare e si riconoscono oggetti tridimensionali secondo schemi mentali piuttosto complessi.

-Intelligenza musicale

La capacità di riconoscere l’altezza dei suoni, le costruzioni armoniche delle melodie. Spiccato talento per l’uso di uno o più strumenti musicali, o per la modulazione canora della propria voce.

-Intelligenza cinestetica o procedurale

Coinvolge il cervelletto, i gangli della base, il talamo e moltissime altre strutture cerebrali. Padronanza del corpo con coordinazione dei movimenti.

-Intelligenza intrapersonale

Capacità di comprendere la propria individualità, di saperla inserire nel contesto sociale per ottenere risultati migliori nella vita personale. Immedesimazione in ruoli e sentimenti diversi dai propri.

-Intelligenza interpersonale

La capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi.

 

CONCLUSIONI

La conclusione più immediata è: chi se ne frega del mio 4 in Latino perenne.

Ok, Seriamente:

Ognuno di noi è intelligente. Ognuno di noi avrà diverse gradazioni delle intelligenze che abbiamo visto. Ognuno di noi spiccherà ed eccellerà in una o in qualcuna di esse.

Quindi se non siamo bravi con i conti non dobbiamo sentirci stupidi, perché potremmo essere bravissimi invece in altri settori!

 

Grazie per aver letto fino a qui, ora torno al mio amato latino:

“Rosa, rosae, rosam…!

 

Bibliografia:

Un ringraziamento al mio professore Alessandro Pepe, triennale STP, che spero si imbatta in questo articolo. Fonte d’ispirazione per competenza, originalità e dinamicità di pensiero.