SCOPRI COME CREARE LE EMOZIONI “A COMANDO”

  • Come sarebbe percepire sicurezza, anziché paura, prima di un esame universitario?
  • Come sarebbe percepire serenità, anziché rabbia, quando tuo figlio fa i capricci?
  • Come sarebbe percepire determinazione, anziché ansia, prima di un colloquio di lavoro?
  • Come sarebbe percepire energia, anziché stanchezza, prima di una riunione, al termine di una giornata stancante di lavoro?

Come sarebbe creare le emozioni “a comando”?

emozione 1

Premetto che questo articolo è più lungo del solito ma i contenuti che qui riporto potrebbero rivelarsi così trasformativi per te, che ha senso prendersi qualche minuto e arrivare fino in fondo alla lettura.

Nell’articolo “PNL: COSA SONO LE ANCORE abbiamo scoperto cosa sono le àncore. Qualora tu non lo avessi ancora letto (peccato!), richiamo di seguito alcuni concetti.

Ancoraggio” in PNL (Programmazione Neuro-Linguistica) è il meccanismo che permette di collegare uno stimolo sensoriale ad uno stato emotivo con il fine di poter richiamare, attraverso quello stimolo, l’emozione associata.

ÀNCORA = STIMOLO SENSORIALE (visivo/uditivo/cinestesico/olfattivo/gustativo) + EMOZIONE

Nell’articolo precedente ho spiegato come questo processo sia completamente naturale e spontaneo e avviene moltissime volte senza il nostro controllo.

Esempio 1. Sei a cena e stai mangiando un piatto di pesce che ti piace particolarmente, quando ricevi una telefonata dal contenuto “doloroso”. Senza volerlo coscientemente, la volta successiva che mangerai quel piatto accadrà dentro di te qualcosa di strano: quel piatto non ti piacerà più come prima e la tua mente ritornerà subito al momento di quella telefonata e all’emozione vittorianegativa e spiacevole che hai vissuto.

Esempio 2, in ambito sportivo. Ultima partita di campionato. Vi mancano proprio quei 2 punti per vincere e passare di categoria. Dopo una partita sudata, vince la tua squadra e l’emozione sale a mille! Quella sera andate a mangiare (… e bere) in un nuovo locale e vi godete davvero tutta la serata fino a… fino ai postumi immagino ;), ma comunque quella serata rimarrà indimenticabile! Poi, per due mesi, non vai più in quel locale. Quale sarà la tua emozione appena ci ritornerai? E’ molto probabile che il tuo corpo e la tua mente daranno segnali di piacere, al ricordo di quella serata che hai trascorso con la tua squadra!

Nei  due esempi, quali sono gli stimoli sensoriali e gli stati emotivi ad essi associati?

Nel primo esempio, lo stimolo sensoriale è il piatto di pesce (stimolo di tipo visivo, gustativo, olfattivo) mentre l’emozione associata è il dolore. Nel secondo esempio lo stimolo sensoriale è rappresentato dal locale (visivo, cinestesico, probabilmente olfattivo) e l’emozione ad esso collegata è l’entusiasmo.

Gli studiosi che hanno approfondito i meccanismi della mente e teorizzato l’“ancoraggio” (vi ricordo che siamo nell’ambito della PNL – Programmazione Neuro-Linguistica i cui co-creatori sono stati Richard Bandler e John Grinder) hanno avuto dunque un’intuizione:

perché non utilizzare quella stessa dinamica che la nostra mente utilizza spontaneamente, senza il nostro controllo, ma a fini che noi prestabiliamo?

In altre parole: perché non imparare ad utilizzare questo meccanismo per associare delle sensazioni/stati emotivi, che NOI decidiamo, ad uno stimolo che ci permetta di innescarle?

Ora vi svelerò come si possono creare queste àncore!

Innanzitutto, COSA “ha senso” àncorare?

Ovviamente emozioni di segno positivo e non negativo (per queste ultime si arrangia il nostro inconscio…).

Si può trattare di “determinazione”, “fiducia in se stessi”, “aggressività” (intesa come energia positiva, quella che nell’articolo precedente abbiamo visto caratterizzare gli All Blacks), “entusiasmo”, “adrenalina”, “coraggio” ma anche “serenità”, “tranquillità”…

Altro punto fondamentale: QUALE stimolo utilizzare?

Non di certo possiamo basarci su stimoli esterni al nostro corpo, questo perché (riprendendo l’esempio 2) non è pensabile prima di una partita, andare nel locale “della vittoria” per richiamare l’entusiasmo che hai associato a quel posto.

Solitamente si prediligono gesti e movimenti fisici individuali: unire il pollice e il dito indice della mano, oppure toccarsi un punto del corpo, stringere la mano a pugno, sfregarsi le mani, e tutto ciò che ti viene in mente. E’ fondamentale che siano gesti comodi e facilmente replicabili.

Esistono anche stimoli verbali, come il ripetersi una parola, un mantra o il richiamare ad alta voce l’emozione anche se quest’ultima viene solitamente associata ad un gesto anche fisico (Ad esempio stringere la mano a pugno e pronunciare ad alta voce la parola “CORAGGIO!”). E’ importante, in questo caso, che vi sia coerenza fra i due stimoli: infatti, se associassimo una sensazione di “tranquillità” al pugno della mano, il nostro inconscio andrebbe in tilt non riuscendo a capire che sensazione vogliamo percepire (il pugno della mano inconsciamente è collegato a sensazioni di energia, di forza, di coraggio, di determinazione e non di calma, pace, tranquillità, serenità…).emozioni

Adesso consideriamo le proprietà fondamentali che ci permettono di creare associazioni buone ed efficaci:

  • Lo stato emotivo che si vuole ancorare deve essere intenso (una telefonata qualsiasi mentre stai mangiando non ti chiuderebbe lo stomaco, così come accade nell’esempio 1 con una telefonata emotivamente forte; una cena in un locale dopo una vittoria qualsiasi non renderebbe quel locale “magico”, così come accade con i festeggiamenti dell’ultima vittoria).
    L’emozione o sensazione desiderata devono essere al loro apice di intensità.
  • Lo stato emotivo e lo stimolo fisico devono essere chiari e definiti. in che confusione manderesti la tua mente se allo stesso tempo tu volessi richiamare gli stati di “entusiasmo” e “tranquillità” contemporaneamente? Oppure se utilizzassi come stimoli sia l’unione di pollice e indice sia lo stringere la mano a pugno?).
  • L’àncora va riprodotta nel tempo per consolidare l’associazione stimolo-emozione e per renderla ancora più forte.

E’ il momento di arrivare al sodo.

Ecco COME creare autonomamente un’àncora. In altre parole: ecco COME CREARE VOLOmenteNTARIAMENTE UN’EMOZIONE:

  1. Mettiti COMODO: è importante che tu sia rilassato perché quando siamo rilassati siamo ricettivi e aperti al cambiamento, cosa che non si verifica quanto siamo in uno stato di tensione. Chiudi gli occhi, fai qualche bel respiro profondo e procedi mentalmente con la sequenza di indicazioni che seguono.
  2. Individua l’EMOZIONE che desideri richiamare: “gioia”, “entusiasmo”, “fiducia in te stesso”, “determinazione”…
  3. Individua lo STIMOLO FISICO che intendi utilizzare: stringere la mano a pugno, toccare il lobo dell’orecchio, stringere la mano a pugno…
  4. RINTRACCIA fra i tuoi ricordi un’esperienza passata in cui hai vissuto esattamente lo stato che hai scelto di associare/àncorare. Se vuoi ancorare la sensazione di “adrenalina” prima di una partita, non serve per forza ricercare esperienze di “adrenalina” già vissute nell’ambito sportivo, ma esperienze di adrenalina vissute in qualsiasi sfera della tua vita (il momento prima della tua laurea, quando sei andato per la prima volta a un concerto, la volta in cui ti sei lanciato con il paracadute…);
  5. Rivivi mentalmente quell’emozione nel modo più intenso possibile. Osserva ogni particolare: ascolta i suoni che sentivi in quel momento, percepisci le sensazioni del tuo corpo, guarda ciò che guardavi in quel momento specifico che hai richiamato alla mente e nel quale ti sentivi completamente e totalmente in quello stato.
  6. Adesso concentrati sullo stato emotivo che hai scelto di riprodurre e amplificalo dentro di te sempre di più, in maniera sempre più forte e intensa. Vivi quella sensazione, quell’emozione al 1000%. Più lavori bene su questo punto, migliore sarà l’efficacia finale dell’àncora.
  7. Quando ti rendi conto che lo stato emotivo ha raggiunto il suo apice, riproduci il gesto o ?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????movimento che hai scelto inizialmente e continua a vivere quella sensazione/emozione, associata ora allo stimolo fisico. Rimani un po’ in questo stato e poi lascia andare lentamente lo stimolo (il gesto che hai fatto) e, assieme allo stimolo, l’emozione che avevi richiamato.
  8. Ripeti questo processo qualche volta in modo da rendere l’associazione sempre più forte.
    E’ utilissimo inoltre attivare lo stimolo in questione anche quando la sensazione/emozione non è richiamata volutamente (come con quest’esercizio) ma è spontanea e naturale: se hai scelto l’associazione “entusiasmo”-unione di pollice e indice della mano, quando ti sentirai entusiasta perché è successo qualcosa di spettacolare nella tua vita, stringerai pollice e indice e l’àncora si consoliderà ancora di più.
  9. ATTIVA l’àncora quando necessario, proprio come se fosse un interruttore! 😉

Qualora te lo fossi scordato, ti ricordo che questo meccanismo può essere utilissimo PERCHé ci permette di creare volontariamente uno stato emotivo, anziché farci schiacciare dall’emozione che il nostro inconscio naturalmente ci invierebbe!

Ti assicuro: non appena avrai superato il blocco del “Sono solo cavolate” (uscendo dalla tua “zona di comfort”) e avrai sperimentato tu stesso questo processo, scoprirai in prima persona quanto la tua mente sia uno strumento così potente e straordinario, di cui utilizziamo solo una piccolissima parte.

Se hai curiosità a riguardo, ti consiglio di leggere qualche libro di Richard Bandler, andando direttamente alla fonte di ciò che ho qui riportato!

Buona sperimentazione!

DR.SSA ILARIA CADORIN

Psicologa n°9570 Albo Psicologi del Veneto
Contatto e-mail: cadorin.ilaria@gmail.com
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