Quando lo stress ci distrugge!

I fattori di stress che possono interessare la vita quotidiana sono molteplici e riguardare eventi fondamentali come il matrimonio, l’inizio di un’attività lavorativa; oppure problemi cronici come la cattiva salute. E’ possibile inoltre che le persone nel corso della propria esistenza siano esposte ad eventi traumatici come aggressioni o incidenti. Anche la vita lavorativa è sempre troppo spesso investita da stress, pensiamo al fattore tempo, si devono fare i conti con le scadenze da rispettare, gli orari di lavoro e i turni in genere; un altro fattore fondamentale è quello legato ai rapporti interpersonali che si intrattengono sul posto di lavoro con i colleghi e il datore di lavoro. Altri elementi come: la lontananza dal posto di impiego rispetto alla propria abitazione, il fatto di ricoprire un ruolo al di sotto della propria qualifica o semplicemente svolgere un lavoro che non piace, subire continue critiche sul proprio operato, innescano un tunnel di sofferenza e solitudine che ci porta a vivere male. Perché anche in ambito professionale si verifica sempre più spesso una condizione di stress elevato? Quali sono le conseguenze per il soggetto? I fattori che causano lo stress sono legati: ai rapporti interpersonali, all’organizzazione del lavoro, alla gestione dei conflitti, all’esigenza di carriera, e infine non meno importante al ruolo che si ricopre nell’organizzazione. Le conseguenze per il soggetto che vive questo stato sono davvero importanti anche perché il lavoro riveste un ruolo fondamentale nella vita di tutti, è l’ambiente in cui la persona trascorre la maggior parte del suo tempo. Problemi lavorativi si riversano a cascata anche sulla famiglia, lacerando nel tempo le relazioni con il partner e con i figli.

Le dinamiche che riguardano lo stress psico-sociale (Galimberti, 1999) sono:

  • una situazione esterna caratterizzata da difficoltà interpersonali, individuali o sociali, come: fallimento lavorativo, solitudine, eccessive richieste di rendimento;

  • una risposta interna che si esprime attraverso la rabbia, l’ansia o la depressione;

  • un comportamento esterno scaturito da una risposta con scaricamento di impulsi incontrollabili.

Non dimentichiamo che lo stress è anche un elemento predisponente le sindromi psicosomatiche. Tra le affezioni psicosomatiche abbiamo:

– disturbi cardiocircolatori: cardiopatia ischemica, ipertensione, tachicardia ed aritmie;

– disturbi respiratori, determinati da fattori emozionali con fattori predisponenti che vanno ricercati spesso nella relazione ambivalente con una madre iperprotettiva. La sindrome più significativa è l’asma bronchiale, la sindrome iperventilatoria, la dispnea, il singhiozzo;

-disturbi gastroenterici: gastrite, ulcera e colite;

– disturbi urogenitali: enuresi (incapacità di inibire il riflesso urinario), dolori mestruali, dolori minzionali;

– disturbi dermatologici, la pelle svolge anche la funzione di espressione delle emozioni, parliamo di: psoriasi, acne, dermatite, prurito, secchezza della cute e delle mucose;

– disturbi locomotori dove il fattore psicologico gioca un ruolo eziologico nei dolori lombari, nelle artriti reumatoidi, nelle cefalee da contrazione muscolare. Nel sistema muscolo scheletrico in particolare parliamo di: crampi muscolari, torcicollo, artrite.

In definitiva possiamo dire che quando lo stress è particolarmente elevato, ogni persona tende a sviluppare sempre gli stessi segni di disagio. Questo porta a pensare che lo stress non è l’unico responsabile del disagio ma che ognuno di noi è particolarmente vulnerabile in una certa area del funzionamento mentale tanto da sviluppare veri e propri sintomi se viene sottoposto ad una pressione intensa.

Torna indietro…