Qual è l’approccio psicologico migliore per risolvere i problemi

risolvere i problemi

La psicologia clinica nasce nel torbido. Da quando ha aperto gli occhi si è trovata davanti specialmente sciagure comportamentali e ragionamenti scellerati con cui venire a patti. Il compito che gli è stato assegnato è quello di aggiustare i cocci degli esseri umani deflagrati dopo lo scontro con se stessi.

Un compito arduo e soprattutto impossibile.

Dalla mia esperienza clinica ho capito che non si aggiusta mai niente. Un vaso rotto puoi rimetterlo insieme con la colla ma non diventa magicamente un vaso nuovo, resta un vaso rotto. Così un uomo che passa sotto l’ingranaggio della psicoterapia non diventa un uomo nuovo, resta un uomo rotto tenuto insieme dall’appuntamento settimanale con lo psicologo o lo psichiatra.

Però non è sempre così. C’è anche chi migliora.

Il lieto e raro evento di una guarigione è dovuto a due cose: il caso o il lavoro di un terapeuta che ha capito il segreto della psicologia.

 

La psicologia può funzionare

La psicologia può funzionare se la smette di rincorrere la spazzatura prodotta dall’uomo e inizia a spostare l’attenzione sulla sua forza generatrice.

L’uomo è come un blocco di marmo intonso. Dentro di lui ci sono sia la bellezza assoluta sia gli scarti della lavorazione. Quando Michelangelo scolpiva la pietra, attraverso la materia intravedeva già l’opera finita. Il suo unico compito era quello di rimuovere ciò che non serviva alla forma che voleva dare al marmo. La sottrazione dell’inutile dava come risultato la perfezione.

In psicologia vale la stessa regola solo che gli psicologi non lo sanno. Passano anni a studiare tutto quello che può andare storto in un essere umano e si dimenticano del tutto di ciò che può andare bene. Allora, quando finalmente ricevono in studio un paziente, la prima cosa che gli chiedono è cosa non va.

Invece, l’unica cosa sensata da domandare sarebbe che cosa funziona nella sua vita. Cosa le piace fare. Con chi. Qual è il più bel ricordo dell’ultimo mese.

Qual è l’approccio psicologico migliore per risolvere i problemi

Risolvere i problemi psicologici analizzandoli dettagliatamente è una follia. Se voglio chiudere per sempre con il mio ex partner non mi trovo con lui una volta a settimana per parlare di cosa non ha funzionato nel nostro rapporto. E allora perché per combattere l’ansia dovrei parlare della mia ansia una volta a settimana con uno sconosciuto?

Ai bisogni l’uomo risponde naturalmente sempre con qualcosa di positivo. Quando ho fame (stato negativo) mangio (stato positivo). Quando ho sonno (stato negativo) dormo (stato positivo).

E allora perché quando sono schiavo di un pensiero che mi fa soffrire non cerco di risolverlo opponendogli qualcosa di bello anziché la sua analisi dettagliata?

Lo psicologo è determinante per la buona riuscita di questo approccio. Nessuno da solo è abbastanza forte da guidare una mente impantanata nel dolore verso i pensieri positivi. Però lo psicologo deve smetterla di adottare un approccio così cinico e destrutturante. L’obiettivo non è capire vita morte e miracoli di ciò che mi fa star male, l’obiettivo è individuare ciò che mi fa star bene e goderne più che posso.

Tutto il tempo sprecato a cercare di aggiustare quello che non funziona potrebbe essere utilizzato per sfogare il nostro entusiasmo verso quello che funziona.

Investire in quello che amiamo significa non avere più tempo per subire i nostri demoni.