Perché ci piace ascoltare musica triste?

Paradossalmente, secondo uno studio, proprio la musica triste ci rende meno malinconici e ci aiuta ad alleviare il dolore.

Quando siamo tristi, soli e giù di morale, spesso ricerchiamo nella musica un’ancora di salvezza, un porto sicuro che accoglie i nostri sfoghi e le nostre lacrime. Quindi, in un momento difficile o semplicemente in un momento che ritagliamo per dedicarci a noi stessi, crediamo che un brano più malinconico sia di appoggio ai tristi sentimenti che stiamo provando e ci faccia naufragar sempre più nel mare di negatività che caratterizza quella situazione.

Secondo un recente studio, invece, non è propriamente così. Si tratta di una interessante ricerca del 2013 della psicologa Kerry Kawakami e dei suoi collaboratori, giunti alla conclusione che è possibile godere di musica triste, in quanto anche un brano di per sé malinconico, in realtà, ci fa provare emozioni infelici meno forti rispetto a quelle che percepiamo dalla musica stessa.

Mi spiego meglio: pensate a qualsiasi canzone d’amore non corrisposto o perduto, o, in generale, ad un brano che vi rende giù di morale. Quel pezzo oggettivamente tanto triste, in realtà, ci fa provare emozioni negative molto più deboli rispetto a quello che il brano vuole evocare.

I ricercatori hanno ipotizzato allora che le emozioni percepite e quelle provate non coincidono: la musica malinconica può essere di per sé triste (quindi percepita triste) ma l’esperienza dell’ascolto di questo tipo di musica evocherebbe emozioni positive e che creano sollievo. Ai quarantaquattro volontari, tra musicisti e non, è stato richiesto di ascoltare due brani musicali “tristi” e un brano “felice” e di utilizzare successivamente delle parole-chiave per descrivere i propri sentimenti e il proprio stato emotivo. Si è notato che le canzoni in linea con i sentimenti negativi dei partecipanti non provocavano sentimenti negativi forti quanto il luogo comune ci fa pensare, ma una sorta di alleviamento dei sentimenti negativi: l’ipotesi di partenza è stata effettivamente confermata.

I ricercatori hanno provato a dare una spiegazione a questo fenomeno. Secondo la loro opinione: “L’emozione provata quando si ascolta un brano non ha pericolo diretto e non comporta danni, a differenza dell’emozione vissuta nella vita quotidiana. Pertanto, possiamo anche godere di un’emozione sgradevole quale è la tristezza: se si prova tristezza durante la vita quotidiana, la musica triste potrebbe essere utile per alleviare le emozioni negative”. La musica ha, allora, un effetto catartico su di noi e, a detta dei ricercatori, lo stesso dovrebbe valere per altri tipi di arte.

Significa che quella che credevate una scelta masochistica (ascoltare musica triste quando si è tristi), in realtà, inconsapevolmente, vi sta facendo del bene? E vi sta aiutando a superare un momento di difficoltà? Magari sì, siete meno masochisti di quanto credete.

Se volete mettere alla prova voi stessi, ecco a voi una delle canzoni che è stata fatta ascoltare ai partecipanti. Che emozione vi suscita?