Mente e corpo: il contributo delle arti marziali

<<Chi non esprime se stesso non è libero>>  

Lee Yuen Kam – Bruce Lee 

 

Che cosa significa praticare arti marziali ai giorni d’oggi?

Con il termine arti marziali possiamo, non solo indicare le antiche pratiche di un tempo per accrescere le abilità in battaglia, ma soprattutto una condizione mentale. Oggi giorno chi pratica arti marziali sa bene di vivere in un paese civilizzato, in altre parole sa che difficilmente dovrà lottare per la vita o la morte come accadeva una volta, e allora perché pratica?

Praticare arti marziali oggi significa accrescere oltre al proprio status fisico, anche e soprattutto quello mentale che ognuno di noi possiede. Per questo le persone che decidono di frequentare un corso di arti marziali spesso sono individui che ricercano la consapevolezza delle proprie capacità e qualità.

Le arti marziali possono sicuramente dare una mano a trovare la propria identità! Aiutano a  canalizzare l’attenzione e migliorano le capacità cognitive!

Prima parlavamo delle “arti marziali del passato“, le quali venivano impiegate per accrescere le proprie abilità in battaglia. Oggi ci troviamo a fare i conti con battaglie diverse. Ma quali sono le battaglie di oggi? Oggi si parla infatti di battaglie interiori, quali ad esempio: affrontare e vincere le paure, fare i conti con i giudizi degli altri, con gli stereotipi, ecc.

Fondamentale risulta allora il ruolo delle arti marziali e in particolare quello delle pratiche respiratorie e di quelle mentali come la meditazione.

Queste infatti permettono soprattutto di:

  • accrescere l’autocontrollo e quindi di gestire gli stati d’animo anche più controversi;
  • aumentare la consapevolezza del proprio corpo nello spazio, in questo modo avviene un incremento e miglioramento delle capacità psico-fisiche;

Concludo dicendo che è sbagliato associare le arti marziali di oggi alla violenza, direi piuttosto che sono un valido strumento per acquisire consapevolezza rispetto al proprio corpo e la lucidità mentale necessaria per gestirlo al meglio e controllarlo in una determinata situazione.

A cura di 

Mario Lago, Istruttore di arti marziali

 

L’importanza della meditazione

Nella pratica delle arti marziali risulta quindi fondamentale il contributo della meditazione (pratica respiratoria e mentale), in quanto favorisce l’attenzione  al momento presente con una conseguente distensione muscolare che ripristina l’armonia del corpo, l’equilibrio dell’organismo, con delle ripercussioni benefiche che interessano anche la mente.

La respirazione che si insegna a compiere è:

  • profonda (diaframmatica);
  • lenta;
  • regolare.

Si tratta di una respirazione che mano mano con l’esercizio rallenta la successione del pensiero afinalistico, cioè un pensiero che non ci porta a cercare soluzioni o a guardare al futuro ma tiene la nostra testa rivolta agli eventi passati (Chapell). La respirazione profonda è inoltre correlata con una più efficace regolazione emotiva e quindi con un maggior benessere psicologico (Philippot, Dallavalle, 1998).

Una certa padronanza di queste tecniche farà in modo che la persona possa intuire le connessioni esistenti tra gli eventi e i pensieri e soprattutto diventare consapevole dei processi mentali che lo portano ad attribuire significati disfunzionali a ciò che gli accade, pensieri disfunzionali che alimentano le emozioni negative, creano sofferenza e condizioni di infelicità e insoddisfazione, predisponendo l’individuo ad una certa vulnerabilità sia fisica che psichica.

Osservare i pensieri dall’esterno con sguardo critico per diventare consapevoli che un dato evento ha generato in noi un’emozione dolorosa perchè siamo stati noi ad avergli attribuito quel determinato significato.

Esistono varie soluzioni per incanalare le emozioni in maniera costruttiva e non distruttiva.

Una di queste può essere la pratica delle arti marziali.

 

I fondamenti delle arti marziali

Strettamente correlato al concetto di unità mente corpo il fondamento delle arti marziali. La persona è concepita infatti non solo come un corpo che esegue dei movimenti o come mente che pensa ma piuttosto come un essere complesso in cui cuore, mente e corpo sono in contatto tra loro.

I movimenti compiuti sono legati a come si è, alla personalità dell’individuo e l’allenamento previsto diventa un’occasione per far si che la persona possa entrare in contatto con se stessa, con le proprie criticità ma anche con i propri punti di forza, con la personalità che lo caratterizza in modo da creare consapevolezza circa la propria identità. A questo proposito diciamo che alcune tecniche impiegate nelle arti marziali prevedono movimenti armoniosi (forma dell’acqua) ed hanno lo scopo di far ritrovare alla persona l’equilibrio; mentre altre tecniche prevedono movimenti più rudimentali ed energici (forma del fuoco) con lo scopo di conferire potenza. Il fine ultimo è quello di accettarsi incondizionatamente e sviluppare delle risorse interiori per affrontare gli eventi della vita.

Quali sono i benefici per chi pratica arti marziali?

Numerosi sono i benefici che si sperimentano nel praticare le arti marziali:

  • la conoscenza di sé, chi pratica le arti marziali gradualmente impara ad osservare se stesso, a conoscere i comportamenti che mette in atto come un osservatore esterno;
  • l’innalzamento dell’autostima, nel senso che crea le condizioni per credere nel proprio potenziale in maniera non prepotente ma umile. C’è da dire inoltre che una buona dose di fiducia in se stessi si estenderà anche al resto dell’esistenza offrendo coraggio nello sviluppare le idee, fare dei progetti, ambire a ricoprire ruoli importanti;
  • l’incremento delle capacità cognitive, in specifico avverrebbe un potenziamento della memoria (memoria di lavoro), un maggiore stato di attenzione, vigilanza e concentrazione e una certa flessibilità del pensiero;
  • il controllo dell’aggressività è un altro dato confermato. Le spinte istintuali ed aggressive vengono cioè sublimate in attività di autodifesa piuttosto che in attività distruttive;
  • lo sviluppo del rispetto per se stessi e per gli altri.

Arti marziali e terapia psicologica

Le arti marziali possono essere usate come ausilio alla terapia psicologica in quanto armonizzano la personalità e restituiscono un equilibrio alla persona. Secondo Guthrie la combinazione tra arti marziali  e terapia psicologica è stata d’aiuto soprattutto a donne vittime di abusi psicosessuali; una certa utilità è stata evidenziata anche per il trattamento dei disturbi alimentari, abusi di sostanze e crescita in famiglie disfunzionali. Anche nella terapia rivolta agli adolescenti  e ai bambini con problemi comportamentali  le arti marziali fornirebbero maggiori incrementi nell’autostima rispetto al solo trattamento tradizionale.

Oltre ai benefici che gli individui possono trarre in situazioni problematiche c’è da dire anche che essere inseriti in un gruppo permette di acquisire un senso di appartenenza che trova la sua profonda radice nella corporeità. Il gruppo condivide il sacrificio, la fatica, le difficoltà ma anche il divertimento con altri nel pieno rispetto delle regole ponendo solide basi per la cooperazione.

DOTT.SSA VERONICA SERVIDIO – PSICOLOGA   

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ISTRUTTORE DI ARTI MARZIALI MARIO LAGO

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