5 modi per prevenire la violenza domestica durante la quarantena

Per le vittime di violenza domestica costrette a rimanere a casa con i loro molestatori, è fondamentale trovare il modo di ridurre al minimo l’esposizione a aggressioni e lesioni. Dopo aver seguito casi di violenza domestica per anni, ho potuto osservare esattamente ciò che è confermato empiricamente: ci sono modelli comuni stabili riguardo alle circostanze con le quali inizia e si intensifica la violenza. Di conseguenza, quando un maltrattatore e una vittima vengono messi in quarantena insieme, l’obiettivo è quello di adottare misure volte a prevenire l’aggressività.


Ecco cinque modi.

 

1. Pianificare la sicurezza domestica

Tra le preoccupazioni per le minacce alla salute fisica, alcuni maltrattatori possono manipolare le vittime trattenendo l’accesso a farmaci, cibo e prodotti utili come il disinfettante per le mani. Questo può essere un problema serio quando una vittima esce di casa tutti i giorni, in particolare vista la scarsità di prodotti igienizzanti sul mercato.

Alcune vittime che si sono trovate in questo dilemma possono scegliere di lasciare una scorta di beni sanitari essenziali a familiari o vicini se temono che il loro partner possa sequestrare le loro provviste in casa, al fine di garantirsi l’accesso a ciò di cui hanno bisogno .

 

2. Eliminare le potenziali armi

I familiari che vivono con un individuo violento possono limitare preventivamente l’accesso alle armi. Oltre alle armi da fuoco, che tendenzialmente si trovano in un contenitore chiuso a chiave, i membri della famiglia che temono un partner violento dovrebbero rimuovere qualsiasi cosa possa essere usata come arma nell’impeto della rabbia. Ciò include coltelli affilati, nonché oggetti pesanti e/o con bordi affilati a portata di mano anche se posizionati in alto.

Guardatevi intorno nella cucina per vedere quanto sarebbe facile, nella maggior parte delle occasioni, afferrare qualcosa che potrebbe essere usato come arma. Oggetti comuni come elettrodomestici o grosse tazze, possono essere riposti in modo sicuro, in alto negli armadi o in altri luoghi che richiedono più tempo e maggiore difficoltà per essere raggiunti. Le potenziali vittime ripuliscono saggiamente i pensili in tutte le stanze da oggetti facili da afferrare che possono essere usati come armi.

3. Utilizzare gli spazi disponibili

Anche se c’è l’ordine di restare in casa, è importante trovare il modo di trovare i propri spazi. Le vittime possono decidere di andare a fare una breve passeggiata fuori per prendere un po’ d’aria. A volte un’altra opzione consiste nel fare una pausa su un balcone o addirittura in un veicolo chiuso a chiave, a condizione che le vittime ricordino di prendere sempre con sé il telefono, l’iPad, le medicine o qualsiasi altra cosa di cui possano aver bisogno.

Si consiglia inoltre alle vittime di assicurarsi che tutti i loro dispositivi rimangano carichi, anche a casa, nel caso in cui debbano fare una chiamata d’emergenza per evitare maltrattamenti. 

4. La distrazione come difesa

Molti affronti possono essere disinnescati attraverso la distrazione. I partner in relazioni instabili, bloccati a casa insieme, possono definire alcune attività piacevoli, programmi televisivi o persino pasti speciali che potrebbero essere utilizzati per distogliere l’attenzione dagli affronti. È importante distogliere l’attenzione tempestivamente, prima che la rabbia raggiunga un livello eccessivo. Quando ci sono più membri della famiglia che vivono con un individuo instabile, potrebbero spartirsi questa responsabilità per contare sulla forza della maggioranza, condividendo così gli sforzi ragionevoli.

L’obiettivo è di creare un diversivo che può aiutare a ridurre la tensione.

 

5. Il supporto fondamentale 

Molti maltrattatori hanno un comportamento migliore in presenza di altri, ma in questo periodo non si è liberi di avere più persone vicine. Per quanto riguarda la ricerca di aiuto in caso di emergenza, è utile concordare una parola dal significato neutro da usare in una telefonata a un familiare o un amico, che potrà poi venire in vostro aiuto o chiamare, se necessario, i soccorsi.

Gli sforzi collettivi per sostenerci l’un l’altro miglioreranno la nostra capacità di aiutare amici e persone care a resistere all’isolamento, rimanendo in salute e al sicuro.

 

Psicologa e psicoterapeuta Dott.ssa Mariapia Ghedina

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