PSICHIATRIA: IL LIBRO PIU’ PERICOLOSO DEL MONDO

IL LIBRO PIU’ PERICOLOSO DEL MONDO

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Esiste un libro, al mondo, che può dirsi a ragione il più pericoloso. Per l’islam potrebbe essere la bibbia. Per i Cristiani un apocrifo (che è apocrifo lo decidono loro, naturalmente). Per un padre, forse le sue memorie trovate dal figlio. Per uno studente, il suo libretto universitario scovato dalla famiglia dopo 8 bugie su 5 esami (tre non li aveva nemmeno dati). Uno però, tra tutti, è il più pericoloso in assoluto.

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Si chiama DSM (avete mai notato che gli acronimi e i puntati in generale danno un sacco di autorevolezza? nota a cura del Prof. F.M.Z.) ovvero il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali più utilizzato al mondo

Sulla base dello stesso strumento, in questo istante, mentre leggi queste parole, centinaia di persone sono persuase di avere una malattia mentale determinata da uno squilibrio chimico (c’è troppo poco di questo, o troppo di quell’altro – e il risultato è che tu sei malato).

Grazie all’aiuto esperto di uno psichiatria et l’eventuale supporto stampellare di uno psicoterapeuta, lo squilibrio sarà riequilibrato e la malattia mentale scomparirà. Hurrà!

Questa è la magia che deriva dal DSM. Se si parla della Psicologia, non si può evitare di parlare di questo mattone che viene sistematicamente propinato agli studenti di tutte le facoltà di Psicologia e di Psichiatria del mondo, con una differenza fondamentale e subdola.

– In Psichiatria

In psichiatria il DSM è la bibbia. Toglietelo dal cassetto dello Psichiatria e questi si suiciderà entro 48 ore, dopo aver chiamato la mamma in lacrime ed aver scritto una lettera di pentimento (bruciata subito prima di lanciarsi nel vuoto: come sappiamo questo? tutti gli psichiatri che si suicidano lasciano sempre un alone di bruciato). Già durante la formazione specialistica, lo psichiatra sviluppa un attaccamento vigoroso al DSM. Abbiamo trovato una rara registrazione, mai andata in onda, del corso di psichiatria della harhvarb University (per evitare denunce, abbiamo sostituito in postproduzione la parola DSM con la parola FUCILE, che ci sembrava più innocua).

ECCO IL VIDEO!

– In Psicologia

in psicologia è sempre tutto più divertente (attenti: a volte, la Z, che scrive, dice divertente per intendere “rincitrullito”).

Non si dice che il DSM è una bibbia, anzi in genere lo si disprezza vigorosamente, per poi concludere “è solo uno strumento”; “serve a comunicare tra di noi per capirci” “non è neutrale ma funziona….perchè è utilizzato in tutto il mondo” ed altre stronzate del genere.

Per quanto riguarda il primo punto non c’è molto da dire, se non notare l’attaccamento da Linus che lo psichiatria sviluppa per il suo dsm (ce ne sono tanti come lui ma questa è il mio!!).

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Uno psichiatria nasconde il DSM sotto una coperta a scopo cautelativo. Se lo stesso soggetto interrompe la professione diventa per diritto un paziente.

Per quanto invece concerne la Psicologia, bhè, sarebbe un po’ troppo noioso, per la Z e per il lettore, spiegare in dettaglio quanta mirabile ignoranza ci sia in questo punto di vista, cioè nel riconoscere che uno dei propri strumenti sia molto mal congegnato, per poi continuare ad usarlo sminuendone l’influenza.

Il lettore deve capire che lo strumento che noi utilizziamo finisce con l’utilizzarci. In altre sedi spiego meglio questo processo. In questo post mi limito ad auspicare l’intesa con il lettore. (In un prossimo articolo sullo stesso argomento accennerò comunque ai motivi per cui il DSM viene usato in Italia ed in Psicologia).

Di là dalle mie idee è inevitabile che la mia esperienza mi influenzi. Almeno la metà dei miei pazienti arrivano in studio dopo anni di terapie fallimentari protratte per anni, sia di tipo psichiatrico sia di tipo  psicoterapeutico. Quindi questa è la mia esperienza e spero mi scuserete se non ho elementi che mi fanno ritenere diversamente. Se volete elementi a supporto dell’utilità del DSM, vi basterà invece andare a una lezione qualsiasi di Psicologia clinica, dove può darsi che un Prof. preparatissimo, che ha visto l’ultimo paziente nel 1993, vi spiegherà come in effetti il DSM sia molto utile nel lavoro.

Il DSM è un concentrato di antiscienza, e si mostra già nelle fondamenta un bugiardo birichino.

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Pensate: dice di se stesso di essere “uno strumento neutrale”, questo è molto strano, considerato che la comunità scientifica di tutte le branche in tutto il mondo non ha mai trovato uno strumento neutrale neanche in ambito fisico e matematico….figuriamoci nell’ambito della mente.

Anzi, da qualche secolo la matematica sa che svolgere un’equazione in un modo oppure in un altro produce risultati diversi, anche se i metodi sono entrambi giusti. Figuratevi, dunque, se il metodo è sbagliato, parte da premesse errate, ed inoltre l’oggetto non è una serie numerica ma una persona in carne ed ossa.

(nota: uno sport amato dagli psicologi è criticare le scienze “dure”. Uno sport che la Z, che scrive, pratica invece a livello amatoriale è mostrare come la Psicologia sia molto più dura, rigida e cocciuta, della maggior parte delle scienze esatte. Se vi va possiamo praticare assieme. Sono un buon sparring partner).

Eppure, questo terribile strumento dell’antiscienza è già alla sua quinta edizione.  Del resto, il modo in cui questa umana creatura si sviluppa è molto semplice e tutt’altro che scientifico: si basa fondamentalmente su due operazioni, che vengono effettuate attraverso la procedura superscientifica del voto di maggioranza dell’assemblea di persone (la maggior parte delle quali pagate da compagnie farmaceutiche, come dimostrano molti processi e testimonianze e come testimonierò nel prossimo articolo sull’argomento).

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Rara foto di una riunione del consiglio scientifico del DSM. Durante le votazioni, qualcuno ha parlato di “Onestà intellettuale e importanza della salute”. Ciò è vietato dallo statuto.

Da un lato vengono introdotte tutte le malattie (decine e decine) che si è deciso di sponsorizzare. (sponsorizzo la malattia, per poi vendere il farmaco). Dall’altro si eliminano tutte quelle “malattie mentali” che non possono essere più considerate tali altrimenti succede un casino.  Ad esempio, all’inizio era presente un disturbo creato appositamente per descrivere i “negri” che, inspiegabilmente, rifiutavano la schiavitù e scappavano dalle catene. Che dico inspiegabilmente? è tutto spiegabilissimo: è un disturbo mentale (e non fatemi dire della cura).

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Un uomo disturbato mentalmente e gravemente affetto da Drapetomania. Notate lo sguardo fiero risultato della sua grave psicopatologia

A tal proposito è noto il commento di uno dei fondatori della scuola dove la Z si è formata nonchè uno dei più grandi psicologi del secolo, Paul Watzlawick.

Quando, infatti, l’omosessualità non poteva più essere considerata una malattia mentale o un reato (il che giustifica l’anti-omofobia di oggi, che ha raggiunto livelli di bigottismo uguali all’omofobia stessa, con interessanti margini di devastante sviluppo) essa venne, semplicemente, depennata dalla lista dei disturbi mentali.

Per Watzlawick, un esempio eclatante di miracolosa guarigione di milioni di persone, con un solo tratto di penna.

Nella moderna società, i due tipi precedentemente ghettizzati, sono per fortuna sopravvissuti, talvolta dando origine a nuove specie ibride.

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Per concludere questo articolo, cui seguirà senza dubbio un secondo articolo (e forse un quarto, il terzo lo saltiamo per evitare querele), è bene rammentare che che Allen Frances, chairman della task force che ha lavorato alla quarta revisione del DSM, ha puntato il dito contro l’inflazione diagnostica ed il livelli malati che essa ha raggiunto, sottolineando come la diagnosi psichiatrica poggia ancora, ed esclusivamente, su giudizi fallimentari e soggettivi piuttosto che (impariamo a usare correttamente questo termine) su test biologici oggettivi”. Questo in realtà non dovrebbe stupire nessuno, dal momento che tali test, semplicemente, non sono mai esistiti e non esistono, come non esiste dimostrazione che “lo squilibrio chimico”, teoria alla base di tutto questo ambaradan, sia responsabile di qualsiasi tipo di fenomeno mentale che si decide, gratuitamente, di considerare patologico.

Che uno Psichiatra di tale levatura, che dopo aver diretto l’esercito del DSM, si penta e accusi lo stato medioevale nel quale versa questa apparente scienza che è la psichiatria è un fatto, invece, umanamente degno di attenzione. Un segno di grande virtù.

Chissà se Carl Gustav Jung, che a suo tempo accusava quella “intollerabile tirannia derivante dal pregiudizio pseudoscientifico dell’uomo normale” avrebbe mai immaginato quanto seriamente avrebbero potuto essere considerate le sue parole, dove scrive:

“Datemi un uomo normale e io lo curerò”

Seguici per scoprire cosa la Z ti racconterà nel prossimo articolo su questo argomento. Ciao!

zurlo consulting; Psicoterapia
Prof. Francesco ‘M’ Zurlo (nel blog: la Z di Psicologia Proibita) –                                                                                                                              direttore dello Studio di Psicoterapia Zurlo Consulting. Riceve a: Roma, Crotone, Milano

 

Note:

– Ci scusiamo con Linus. Non te lo meritavi.

– Nota sulla nota: “Telo” era scrittattaccato, grazie al lettore che ha segnalato l’errore e scusate per gli altri refusi