LIBRI DA LEGGERE AI VOSTRI BAMBINI

LIBRI

In tantissimi, sia in consulenza sia tramite messaggio nel profilo Instagram o Facebook, mi state chiedendo: “Dottoressa, ma ha dei libri da consigliarmi per mio figlio?”

Libri ce ne sono sempre tantissimi e sarebbe impossibile cercare di catalogarli tutti ma in questo articolo cercherò di presentarvene alcuni che ritengo davvero molto belli e interessanti, da leggere insieme ai vostri figli.

Per ogni libro troverete anche il riferimento ad Amazon, il mio portale di acquisti di fiducia, in modo tale che possiate già trovare le informazioni indicative sui prezzi (a volte davvero vantaggiosi).

iA fare da sfondo a tutti questi libri, c’è il funzionamento mentale non solo dei bambini ma anche di noi adulti, ovvero il fatto che attraverso un racconto di fantasia si comunicano messaggi e significati che hanno a che fare con le sfide e i problemi che i bambini stanno vivendo in quel momento della vita.

  • SOTTO IL TEMPORALE. Fiabe-ombrello per famiglie in trasformazione

LIBRI“Sotto il temporale. Fiabe-ombrello per famiglie in trasformazione” di Manuela Mareso. 3-5 ANNI. Rispetto agli altri libri che troverete in questo elenco, “Sotto il temporale” ha meno immagini e quindi prevede per forza che lo leggiate voi genitori, altrimenti perderebbe l’aspetto “interessante”.

Ci sono diverse fiabe, molto brevi (3 pagine ciascuna), che trattano temi diversi come: le crisi dei genitori che non si separano, le fatiche della separazione di mamma e papà, il bambino che non ha mai conosciuto un genitore (per un lutto o un abbandono), le resistenze del figlio nei confronti del nuovo partner del genitore, le difficoltà ma anche la bellezza della famiglia allargata, le paure legate all’arrivo del nuovo fratellino, figlio del genitore e del nuovo/a compagno/a. Per farvi un esempio di favola, guardate questo video:

  • TI VOGLIO BENE ANCHE SE…

LIBRITi voglio bene anche se…” di Debi Gliori. 2-5 ANNI. Se nel primo libro di questo elenco, le immagini erano piccoline e secondarie rispetto al testo della fiaba, qui, al contrario, sono le frasi ad essere immerse nelle pagine riempite totalmente di disegni e colori! Mini è un cucciolo di volpe che si sente “piantagrane e prepotente: getta i giochi, rompe abbatte grida strilla scuole e sbatte picchia spacca sfascia scassa sbraita strepita fracassata” (quello che oggi molti troppo facilmente eticherebbero come “bambino iperattivo” ed è convinto che nessuno gli voglia bene. Interviene la mamma/papà volpe (il sesso è indefinito per cui potrebbe rappresentare qualsiasi figura adulta) a rassicurarlo dicendogli di volergli bene anche se è un “piantagrane”.

Mini comincia quindi a far tantissime domande alla volpe grande, ad esempio chiedendogli: “Anche se fossi un orsetto sbrana ossi? Mi vorresti ancora bene? E staremmo ancora insieme? E se fossi un grande insetto? Mi daresti ancora affetto? E se fossi un coccodrillo? Ma l’amore si consuma? Se si scolla, si riattacca? Se si rompe, se si strappa, poi si aggiusta, si rattoppa?“.

Queste domande, alle quali ovviamente la colpa grande risponde confermando il voler bene al volpino, sono tutte volte a rassicurarsi sull’intensità e sulla solidità di quel legame d’amore. È del resto ciò che chiedono i nostri bambini:

Mamma, papà, mi vuoi bene anche quando faccio i capricci? Anche quando mi arrabbio? Anche quando ti dico che “ti odio”? Mi vuoi così tanto bene da reggere e da non rimanere ferito dai miei attacchi?

  • URLO DI MAMMA

Urlo di mamma” di Jutta Bauer. DAI 2 ANNI. Questo piccolo libriccino, con grandi immagini e poche e concise frasi, racconta l’avventura di un piccolo pinguino mandato concretamente “in mille pezzi” a causa dell’urlo spaventoso della mamma arrabbiata.

La mamma andrà in cerca dei pezzetti dispersi del bambino, il pancino, le zampine, la codina, pronta a ricucirli tutti. Il significato profondo dietro questo libro è che la rabbia dei genitori, mamme e papà, a volte è davvero dirompente e noi adulti dimentichiamo che i nostri cuccioli non hanno la corazza così dura e forte da proteggerli e farli restare immuni di fronte alle nostre grida. Se da un lato è importante per i genitori imparare a gestire e contenere quell’emozioni dirompenti (facendosi eventualmente aiutare da uno psicologo), dall’altro lato dobbiamo considerare che “siamo umani” e che può capitare l’urlo fuori controllo.

Leggendo questo libro è come se stiate dicendo al vostro bambino: “nonostante le mie grida e la mia rabbia, io a te ci tengo e TI TENGO, ti voglio ricucire, abbracciare, tenere stretto a me“. Non meno importanti sono anche le scuse finali. “Scusa se ho urlato così forte“, dice la mamma pinguino. SCUSA: una delle paroline magiche che insegniamo ai nostri bambini ma che poi casomai siamo i primi a sentire così difficile da esprimere.

  • IL BUCO

LIBRI BAMBINI“Il buco” di Anna Llenas. DAI 3 ANNI. Un libro che adoro, estremamente significativo anche per lettori più grand. In questo capolavoro della Llenas le illustrazioni sono create col cartone.  “Giulia era una bambina normale, come ogni altra. La sua vita era felice e serena. Ma un giorno, all’improvviso, tutto questo finì e lei si ritrovo con un grande buco nella pancia […] un buco che faceva sentire il gelo dentro, attraverso cui uscivano mostri che ingoiavano ogni cosa […]”.

Allora Giulia cercò di riempire questo buco con vari “tappi”, ad esempio con il cibo, la televisione, il cellulare, i vestiti, i drink, le relazioni affettive… c’erano tappi “buoni”, come le coccole del suo gattino, e altri “apparentemente buoni”, come l’idolatrare i ragazzi, altri “ingannevoli”, come i dolci, e altri “molto pericolosi”, come i regali. Ma nessun tappo andava bene, tanto che Giulia smise di cercarlo, crollando a terra e passando dalla tristezza e disperazione, fino ad arrivare all’apatia…al silenzio. Ed è proprio in questo silenzio che Giulia sente una voce dire: “Smetti di cercare fuori, cerca dentro di te“…. e da dentro di sé scoprì colori, melodie, “mondi meravigliosi che non aveva mai immaginato”, mondi magici che le restituivano la sensazione di appartenere a qualcosa. Con questa nuova scoperta, Giulia si avvicinò al mondo in una maniera nuova, rinnovata, cominciando ad arricchirsi di esperienze buone, di amici, di melodia, di danza, di cucina della nonna, di divertimento vero, autentico, tanto che il buco nella pancia diventò via via sempre più piccolo ma per fortuna non scomparve mai, così lei poteva tornare in quel mondo colmo di sorprese, ogni volta che voleva

libri bambini

Fuor di metafora, cosa rappresenta quel buco? Rappresenta i vuoti, le mancanze, i traumi che si sono accumulati nel passato, buchi che non hanno nome e a cui, proprio per questo, non si riesce a trovare un tappo adeguato. Il bambino si sente così invaso da una sofferenza profonda, “invaso dai mostri”, dice la storia. I genitori spesso cercano di colmare quel vuoto con surrogati di benessere, come il cellulare o i regali, ma al bambino quei tappi non servono a nulla, anzi! Apparentemente lo possono far star bene ma poi il bambino si trova con un dolore sempre più profondo e sempre più incolmabile. Di che tappo hanno bisogno i bambini? Non di cibo “reale”, come i dolciumi, ma di cibo emotivo, autentico, vero! Stiamo parlando di affetto, di presenza, di gioco, di divertimento, di tempo nobile, dell’energie, e non dei residui e dello scarto del vostro tempo. Il bambino pieno di queste belle cose, può esplorare il mondo con quella ricchezza interiore necessaria per vivere con serenità, entusiasmo e forza, la propria vita!

  • IL PENTOLINO DI ANTONINO

pentolino di antoninoIl pentolino di Antonino” di Isabelle Carrier. 3-10 ANNI. Antonino è un cucciolo di ippopotamo a cui un giorno è caduto un pentolino in testa e da allora non è più come gli altri: si trascina questo pentolino inciampandoci sopra, rimanendo incastrato, rimanendo indietro rispetto agli altri cuccioli. Finché un giorno si avvicina a lui la Signora Margherita, che non giudica Antonino ma lo accoglie così per come lui è, con il suo pentolino, e lo aiuta a conviverci, a mostrargli quanto quel pentolino possa diventare non un limite ma un punto di forza che lo rende unico.

Cosa rappresenta quel pentolino? Spesso è stato associato ad una malattia o disabilità ma a me piace pensare a quel pentolino in maniera molto più ampia, facendo riferimento in generale a difficoltà inerenti a blocchi o traumi nello sviluppo, come il passaggio alla scuola successiva, il cambio di classe, con nuovi compagni e nuovi insegnanti, ma anche la separazione dei genitori, una condizione familiare complessa (come l’adozione o l’affido), il trasferimento in un nuovo Paese. Quello che i nostri bambini si trascinano, può aver a che fare anche con dei limiti personali, come un rallentamento nell’apprendimento, il bisogno di tempi e modi diversi, se si pensa all’ambito scolastico, o tutto ciò che genera imbarazzo, senso di inadeguatezza, vergogna, nei bambini o negli adulti o insegnanti che si occupano dei bambini.

Quando la mamma, il papà, gli insegnanti, lo psicologo, riescono a diventare quella che è la “Signora Margherita” per Antonino, può avvenire la trasformazione che porta il bambino, e Antonino nel libro, a fare pace con quelle sue diversità, ad accoglierle dentro di sé, a  sfruttarle a suo vantaggio e a superarle, mettendo il pentolino in un sacchetto da portare con sé come risorsa e non come blocco!

  • I COLORI DELLE EMOZIONI

LIBRII colori delle emozioni” di Anna LlenasDAI 3 ANNI. Anche questo libro, come “IL BUCO”, ha le illustrazioni col cartone ed è davvero un bel libro da sfogliare con il vostro bambino, raccontando le emozioni. Questa è l’avventura di un simpatico “mostro dei colori” che una mattina si è svegliato tutto stralunato, incapace di capire cosa gli stesse succedendo. I suoi colori, infatti, sono tutti mescolati e confusi, così come è il suo umore! Una bambina allora gli dice “Hai fatto un pasticcio con le tue emozioni! Così, tutte mescolate, non funzionano. Bisognerebbe separarle e sistemarle ciascuna nel suo barattolo”. E così andiamo a conoscere le varie emozioni…l’ALLEGRIA, di colore giallo, che fa ridere, ballare, saltare e giocare. La TRISTEZZA, di colore blu, che fa venir voglia di stare da soli e di non fare niente. La RABBIA, di colore rosso, la PAURA, di colore nero, la CALMA, di colore verde e alla fine, a sorpresa… il rosa, di cui non vi svelo il significato 😉

  • IL LIBRO ARRABBIATO

LIBRI RABBIAII libro arrabbiato” di Ramadier & Bourgeau. 2-5 ANNI. SOS RABBIA! Questo è una sorta di libro animato e che proprio attraverso il “parlare” con il libro, permette di parlare al bambino arrabbiato. “Accipicchia!” dice il topolino rivolgendosi alla pagina affianco, “Il libro è rosso per la rabbia!” e suggerisce di avvicinarsi e chiedergli “Che cos’è che non va?” – “Lasciami stare!”, risponde il libro arrabbiato. Il topolino pensa allora che possa servire lasciare il libro con po’ da solo con il suo broncio… per scoprire che dopo un po’ va meglio, “Ma ha ancora il muso”. Il topolino consiglia quindi al libro di contare fino a 10… 1… 2… 3… così come vuoi conterete, piano, lentamente, al vostro bambino. Un po’ al libro la rabbia sta passando, non ha più il broncio, e il colore da rosso diventa arancione, segno che il libro si è un po’ calmato. Il topolino allora gli chiede di spiegargli come mai fosse così tanto arrabbiato,e se lo fa dire all’orecchio… così come voi, mamme, papà, educatrici, potrete chiedere al vostro bambino. Poi ci sarà una bella coccola e tutti torneranno sereni, il libro non più rosso, ma giallo come un limone bello maturo, e il vostro bambino!

  • CHE RABBIA!

LIBRI RABBIAChe rabbia!” di Mireille d’AllancéDAI 3 ANNI. Questo è un altro libro sul tema della rabbia. Come ne “Il libro arrabbiato”, anche in questa storia attraverso la rabbia di un personaggio esterno in realtà si sta comunicando con la parte arrabbiata dentro il bambino. In questa storia, Roberto ha avuto una giornata bruttissima e, una volta chiuso nella sua cameretta, “sente una cosa terribile che sale… sale, sale fino a quando… RRRRRRRHAA”! All’improvviso, esce fuori da lui un mostriciattolo colorato di rosso che comincia a distruggere tutto, fa volare i cuscini, la lampada sul comodino, gli scaffali con tutti i libri, i giochi…. e persino il suo camioncino preferito! Oh, che disastri ha combinato questo mostro! Così irruento che distrugge tutto! Proprio come è la rabbia che “sale” nei bambini, in maniera così forte da essere incontrollabile e ingovernabile. Il piccolo Roberto, nel libro, alla fine decide di riordinare tutte le cose e di prendere il mostriciattolo, che nel frattempo si era fatto piccolo piccolo (l’effetto della calma!) e di metterlo in una scatolina.

Dobbiamo ricordarci che i bambini non sono in grado di fare autonomamente questo passaggio dalla rabbia alla calma e che vanno accompagnati, presi per mano, un passetto alla volta. Se gli adulti di riferimento per primi vengono sconvolti dalla rabbia del bambino, cosa potrà imparare lui, se non che non c’è nessuno in grado di contenere quell’emozione fortissima e distruttiva? Come potrà imparare a calmarsi e a ritrovare la serenità, sentendo che quella rabbia non ha distrutto i legami ma che l’amore supera ed è più forte anche della rabbia più aggressiva?

© DR.SSA ILARIA CADORIN

Psicologa n°9570 Albo Psicologi del Veneto

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