Strategia del respiro lento per bloccare un attacco di panico

Per bloccare un attacco di panico, l’ansia, la tachicardia e l’iperventilazione, è utile imparare una tecnica di respirazione, e ancor prima è fondamentale accorgersi di come si respira. Allenare la propria autoconsapevolezza sul respiro quotidiano e in specifiche situazioni, che ci mettono in allerta, può aiutarci a non avere attacchi di panico che destabilizzano la nostra felicità e la nostra vita, oltre al vivere quotidiano.

Strategia del respiro lento per bloccare un attacco di panico

Strategia del respiro lento per bloccare un attacco di panico

Prima di tutto, serve rendersi conto come e che tipo di respiro abbiamo in quei momenti in cui arriva il malessere; mi spiego meglio. Devo identificare il mio stile, respiro veloce, respiro lentissimamente, trattengo il fiato, etc… poi, imparo come portare il respiro ad  uno stato di normalità.

Per arrivare ad un buon respiro, è utile imparare e utilizzare la tecnica del respiro lento. Questa modalità prevede di fermarsi fisicamente e mentalmente non appena pervengono i sintomi ansiosi, e tu sicuramente sai riconoscere quel momento. Appoggiati al muro, siediti o sdraiati. Trattieni il fiato e inizia a contare in questo modo da 1001 a 1010. Arrivato a 1010, inizia una serie di respiri; inspiro per la durata di tre secondi, poi butto fuori l’aria, espiro, per la durata di tre secondi. Ripeto: inspiro per la durata di tre secondi, espiro per la durata di tre secondi, questo secondo step almeno per 6 volte. Nel mentre, devi dirti che sei tranquillo e va tutto bene, non sei in pericolo, sei calmo e rilassato. Se non sei riuscito a tranquillizzarti, riprendi dall’inizio l’esercizio, trattenendo il fiato.

Ricordo che la Strategia del respiro lento per bloccare un attacco di panico   è solo una tecnica per gestire e bloccare il tuo attacco di panico nel momento della sua comparsa, pertanto bloccare la paura e lo sviluppo dei tipici sintomi fisici come tremolii, annebbiamento della vista, senso si svenimento, dolore al cuore, etc.
Ricorda un’ultima cosa fondamentale; ogni sintomo è un messaggero, porta un’importante informazione, che vuole arrivare al tuo stato cosciente e chiede di essere ascoltata. Dr.ssa Ave Giada

 

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