CONOSCIAMOCI ATTRAVERSO I NOSTRI SEGNI

Come già espresso in un mio precedente articolo (reperibile qui: goo.gl/qSfZNT), la grafia ci dice molto su di noi. Dalla scrittura vera e propria ai classici disegnini che facciamo quando siamo sovrappensiero sono tanti i simboli grafici attraverso cui si possono raccogliere notizie sulla personalità.

Tra le caratteristiche dell’analisi grafologica, oltre a pressione, ritmo e spazio, molta importanza rivestono le scelte simboliiche.
– La forma: può essere curvilinea o spigolosa. Nel primo caso essa può indicare una personalità accogliente, accomodante, con poche resistenze. Quando però ci troviamo in presenza di angoli e spigoli invece può essere indice di un soggetto portato a contrasto con la realtà; fino ad arrivare ad una grafia estremamente spigolosa, testimone di una tendenza a mettere in atto le necessarie difese per far fronte alle offese di una persona che tende a vivere le proprie esperienze di vita in modo attivo.

– La dimensione: in questo caso ci troviamo a soffermarci sull’altezza delle lettere come la “a”, “o”, “c” che si sviluppano nella zona mediana della scrittura. Più alte sono queste lettere (il termine specifico è: calibro), maggiore è la necessità di esprimere il proprio modo di essere. L’esaltazione del proprio Io, così come una forte estroversione, portano ad occupare spazi eccessivi. In presenza di un calibro ridotto ci troviamo al cospetto di persone che si concentrano eccessivamente su se stesse, con un’elevata difficoltà ad uscire allo scoperto e con buona propensione all’introspezione.

 

Oltre alle parole, anche i disegnini che spesso facciamo quando siamo distratti ed abbiamo carta e penna a disposizione ci dicono qualcosa della personalità.
– Gli scarabocchi: tutti scarabocchiamo, ma quelli che lo fanno per eccellenza sono gli adolescenti che spesso scrivono il loro nome dappertutto arricchendolo di ghirigori vari. Da adulti questa tendenza è forte quando siamo impegnati in altre cose: riunioni, conferenze, al telefono. Gli scarabocchi indicano nei bambini come negli adulti emozioni ed aspetti profondi della personalità. Ad esempio disegnare il sole è testimonianza di attività produttiva e bisogno di azione. Un albero con un tronco piccolo è indicativo di una personalità fragile; medio, stabilità, grasso, una personalità egocentrica. Anche la chioma ha un significato poiché rappresenta il rapporto con il sociale. Una chioma chiusa indica, di solito, introversione, mentre i rami sono caratteristici di un’apertura verso gli altri.

– Le geometrie: uno studioso della psicologia della forma, l’americano Wert Heimer afferma che esse indicano la necessità di mettere ordine nel disordine organizzando idee e pensieri. Ad esempio disegnare una spirale potrebbe indicare preoccupazione per la velocità con cui procedono gli eventi della vita e quindi la necessità di tempo per riflettere.
– Faccia: disegnare una faccia rappresenta una trasposizione del proprio Sé. Ovviamente la faccia ne è la rappresentazione più diretta; essa esprime desiderio di autoaffermazione e spesso rivela stati d’animo nascosti.
– Fiori: riprodurre i fiori ha una forte connotazione con i ricordi infantili, ma è anche intriso di valenze sessuali, una forte passionalità che può essere nascosta da un apparente sentimentalismo.
– Casa: disegnare case in generale indica una buona percezione di sé associato alla stabilità emotiva di chi le disegna. I particolari ci rivelano però caratteristiche più profonde; infatti una casa senza camino né fumo può essere indice di carenza affettiva, così come finestre chiuse o sbarrate potrebbero indicare sensazione di costrizione o disagio in famiglia.

Per approfondire:
E. Crotti – A. Magni, Come interpretare gli scarabocchi

© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta