12 tipi di idee irrazionali secondo Ellis

Ellis considerava razionali le idee accompagnate da emozioni e da comportamenti positivi, e irrazionali le idee che si legano a reazioni emotive disadattanti.

Le idee irrazionali sono idee molto diffuse e numerose. Ellis ha raccolto le più significative in un elenco che ne comprende dodici.

Riportiamo l’elenco, illustrando l’irrazionalità di ogni idea con esempi tratti dalla favolistica classica o con aforismi che inducono alla riflessione.

idee irrazionali

#1 Io devo sempre essere amato, approvato, stimato da tutte le persone per me significative.

A me interessa più la mia coscienza che l’opinione altrui (Cicerone)

 

#2 Devo sempre mostrarmi competente e adeguato in tutto ciò che faccio.

Un giorno, un bambino cercava di sollevare una grossa pietra, ma non riusciva a smuoverla.

Suo padre che l’osservava alla fine gli disse:

– Sei certo che stai usando tutta la tua forza?

– Sì – gridò il bambino.

– Non è vero, non mi hai chiesto di aiutarti. (Anonimo)

 

#3 Le cose devono andare in modo che io possa ottenere tutto quello che voglio, subito e senza fatica, altrimenti il mondo è uno schifo e la vita non è degna di essere vissuta.

In principio la terra era tutta sbagliata, renderla più abitabile fu una bella faticata. Per passare i fiumi non c’erano ponti. Non c’erano sentieri per salire sui monti. Ti volevi sedere? Non esisteva il letto. Per non pungersi i piedi, né scarpe né stivali. […] Non c’era nulla di niente. Zero via zero e basta. C’erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare, e agli errori più grossi si poté rimediare. Da correggere, però, ne restavano ancora tanti: rimboccatevi le mani, c’è lavoro per tutti quanti. (G. Rodari)

 

#4 Gli altri devono trattare tutti in modo corretto e, se si comportano in modo ingiusto o immorale, allora sono delle carogne e meritano di essere severamente puniti. Devono scontarla in un modo o nell’altro.

Ci mise addosso Giove due bisacce.

Ma quella ch’era piena delle nostre

colpe, dietro le spalle. Appese al petto

quegli degli altri. Pesava.

Così non c’è dato vederlo il nostro male:

e siamo accusatori di peccati. (Fedro)

 

#5 Se temo che possa accadere qualcosa di pericoloso o dannoso, allora devo pensarci continuamente, ed è giusto che io sia agitato e sconvolto al pensiero delle eventuali conseguenze, per poterle controllare meglio.

Un leone udì una rana gracidare ed ebbe paura perché credeva che fosse una grossa bestia a emettere quel grido così forte. Aspettò un istante per vedere di che si trattasse: la rana uscì dal pantano. Il leone la appiattì con la zampa dicendo: “D’ora in poi non mi spaventerò più prima di aver visto” (L. Tolstoj)

 

#6 Devo trovare soluzioni perfette ai miei problemi o a quelli altrui, altrimenti chissà che cosa può succedere!

Una scimmia aveva le mani piene di piselli. Un pisello le cadde a terra. Lo volle raccogliere e ne fece cadere altri venti. Volle riprenderli e ne lasciò cadere ancora. Allora si irritò, gettò via i piselli e fuggì. (L. Tolstoj)

 

#7 La causa delle mie emozioni e dei miei sentimenti è sempre esterna, per cui posso fare ben poco per controllarli, per superare la depressione, l’ansia, il rancore…

Un viandante cinese, stanco e sfinito da lunghe peregrinazioni, sedette sotto un albero per riposarsi un po’. Ma ignorava di aver preso stanza sotto l’Albero Divino: l’Albero della Preghiera che sale direttamente a Dio, giungendo ad esaurire ogni moto dell’animo.

Gli venne in mente che sarebbe stato ben piacevole potersi distendere su di un soffice letto per schiacciare un sonnellino. Appena sorta in lui quest’idea, ecco comparirgli dinanzi un allettante giaciglio. Piacevolmente sorpreso, il viaggiatore vi si distese beato.

Presto gli venne anche fame. “Perché non chiedere qualcosina da buttar giù?” E subito si vide davanti una quantità di cibi squisiti.

Allora pensò che sarebbe stato ben dolce avere accanto a sé una presenza che gli tenesse un po’ di compagnia. E subito apparve al suo fianco una deliziosa fanciulla che prese a fargli vento con un ventaglio di piume.

Rinvigorito e saziato, il viandante cominciò a rimuginare su tutti quei singolari interventi. Ma invece di render grazie, […], si lasciò invadere dalla diffidenza e dal dubbio.

“Qui gatta ci cova”, pensò, “certo sono stato attirato in un tranello per servire da esca a qualche belva in agguato”.

Non appena ebbe formulato questo pensiero, si trovò chiuso in una gabbia in compagnia di una tigre che, senza tanti complimenti, se lo divorò.

Ciò insegna a popolare la mente di pensieri fiduciosi e ottimisti, non di presagi nefasti: capita spesso, infatti, che tanto gli uni quanto gli altri si avverino. (Leggenda Cinese)

 

#8 Il mio passato è la vera causa dei miei attuali problemi: se qualcosa ha influito pesantemente sulla mia vita, questo ormai condiziona irrimediabilmente i miei sentimenti e comportamenti attuali.

La farfalla adocchiò la vespa presso

e disse: “Mio amarissimo destino!

Erano vivi i grandi corpi un giorno

che mi diedero vita dissolvendosi;

si era eloquenti in pace e in guerra forti,

si era tra i primi in ogni arte.

Eccomi ora levità e polvere,

un po’ di trista cenere che vola.

Tu non fosti che un mulo da fatica

e ferisci e trafiggi a tuo piacere”.

Non si smentì la vespa che rispose:

“Si è ciò che si è, non che si era”. (Fedro)

 

#9 Ho bisogno di starmene tranquillo, senza responsabilità, sforzi, disciplina o autocontrollo.

La più grande disgrazia che vi possa capitare è di non essere utili a nessuno e che la vostra vita non serva a niente. (R. Follereau)

 

#10 Devo sempre essere perfettamente a mio agio e senza sofferenze di nessun genere.

Uno si lamentava della sorte.

Esopo poetò per consolarlo.

“C’era una nave in mezzo alla tempesta,

nel pianto e nel terrore della morte.

Ma d’improvviso il cielo si mutò

e tranquilla si fece la sua faccia:

la nave andò sicura al vento buono,

i marinai volavano di gioia.

Ma il timoniere, che la fortunosa

vita fece filosofo, si disse:

sii parco nella gioia e lento al pianto.

Gioia e dolore dosano la vita”. (Fedro)

 

#11 Potrei impazzire e questo sarebbe davvero terribile.

Non c’è realtà all’infuori di quella racchiusa in noi. Per questo tanta gente conduce una vita irreale: prende per realtà le immagini esteriori. (H. Hesse)

 

#12 Mi considero debole, incapace, inadeguato, quindi ho bisogno di dipendere dagli altri e da qualcuno in particolare.

Non cercarti fuori di te. (Persio)

 

Originariamente pubblicato su:

Non solo comunicare. Teoria e pratica del comportamento assertivo – Roberto Anchisi e Mia Gambotto Dessy (1995), edizioni Libreria Cortina Torino