Quando il narcisista ti concede di usare il suo pene

La maggior parte delle violenze si consuma tra le mura domestiche (Ecco alcuni link per approfondire: Gaslighting, Violenza domestica, Abuso verbale, Violenza nella coppia, Abuso psicologico).

Tuttavia quella casalinga non è l’unica violenza possibile. In questi giorni Le Iene hanno smascherato uno psichiatra psicoterapeuta che con la scusa di stabilire un legame medico paziente più efficace, infilava il pene nelle sue pazienti. Ovviamente dal punto di vista clinico questa è follia, non esiste niente di simile nel mondo delle terapie. Dal punto di vista del narcisista invece, concedere a qualcuno di giocare con il suo pisello è un grande regalo.

 

Il delirio del narcisista in calore

Immagina di essere molto ricco e di avere un milione di euro da regalare a chi vuoi tu. Per te non significa nulla, ma di sicuro quel milione cambierà la vita della persona a cui decidi di donarlo. Ecco, sostituisci il ricco con il narcisista, il milione di euro con il suo pene e otterrai una buona approssimazione di cosa passa per la testa del narcisista quando commette una violenza sessuale.

Nel suo delirio onnipotente non esiste l’ipotesi di non piacere. Lui non deve chiedere il permesso perché si reputa automaticamente desiderabile. Ogni ritrosia da parte della vittima, ogni tentativo di proteggersi è considerato temporaneo e anche un po’ stupido. Quindi si muove sicuro e in poche mosse impone la sua eccitazione. Spesso non vi è nemmeno una lotta vera e propria. Perché la vittima è talmente stordita dal comportamento del narcisista che prima di capire cosa sta succedendo si ritrova il suo pene da qualche parte. La violenza molte volte si consuma nella completa incoscienza da parte della vittima.

Per il narcisista l’erotismo, il sesso e qualsiasi altra forma di intimità non significano nulla al di fuori delle sensazioni fisiche che provoca. Palpeggiare la vittima, penetrarla, eiaculare sono gesti meccanici deprivati di qualsiasi retro pensiero emotivo. Il narcisista cerca il piacere per il piacere incurante dell’essere umano che ha davanti. Nei fatti, la vittima del narcisista è per lui poco più di sex toy.

L’unica soddisfazione emotiva concessa al narcisista nell’ambito del sesso, è quella di essersi concesso a un altro essere umano.

Riassumendo, il narcisista vede la violenza sessuale come una buona azione.

La vittima comprende quello che è successo solo troppo tardi

Quando tutto finisce, a mente fredda la vittima elabora quello che è successo. Molti non denunciano perché la vergogna di non essere stato capace di fermare il narcisista è troppo forte per condividerla. È più facile denunciare una violenza fisica, dove lotti per difenderti ma non ci riesci. Denunciare una violenza nella quale ti sei fatto stordire dalla sicurezza del narcisista è molto difficile. Nel primo caso hai fatto tutto quello che potevi per salvarti, nel secondo non hai capito niente e ti sei fatto fregare. La seconda ipotesi fa molto più male.

In verità è del tutto normale non riconoscere subito il pericolo. Il narcisista è quasi sempre una persona gradevole nei modi, gentile, che sa cosa dire per catturare la tua attenzione. Per questo la prima fase è quasi sempre positiva. La seconda fase, quella in cui introduce il suo desiderio sessuale e difficile da capire. Arriva all’improvviso e spiazza la vittima che non capisce di aver toccato la tela del ragno. Si fida di lui e studia con curiosità quei modi un po’ troppo diretti, quel linguaggio un po’ troppo esplicito.

Nella mente della vittima non esiste alcun cassetto dove collocare il comportamento del narcisista. Non c’è violenza, lui sta solo parlando di sé e del suo pene. Con questo sistema il narcisista può riuscire persino a penetrare la vittima senza che questa si renda conto della violenza.

 

Come difendersi dal desiderio sessuale del narcisista

La tecnica è semplice. Quando una situazione ci disorienta dobbiamo allontanarci, calmarci e riordinare le idee. Questo vale per qualsiasi circostanza. Ci sono dei momenti in cui il cervello si sovraccarica e non è più in grado di funzionare correttamente. In quei momenti è inutile cercare di capire, devi solo metterti in salvo. Quando il tuo cervello va in corto circuito sei vulnerabile.

Meglio prendersi cinque minuti per riavviarlo che passare una vita intera con il rimorso di non averlo fatto.

 

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