Quello che vediamo negli altri: la proiezione

Spesso e volentieri, ognuno di noi si trova davanti a una persona che ci irrita e che compie degli atteggiamenti che ci danno visivamente fastidio. Perché? 

La risposta potrebbe risultare addirittura illogica, in quanto ciò che ci infastidisce degli altri può darci molte più informazioni su noi stessi piuttosto che su quella specifica persona. Assurdo, non è vero? Eppure, quando critichiamo o giudichiamo qualcuno con severità, probabilmente siamo di fronte a una caratteristica della psiche simile, se non addirittura uguale, a quella che ci appartiene e che inconsciamente non vogliamo vedere e non vogliamo accettare come nostra. Per questo motivo, cerchiamo l’espulsione, ovvero la proiezione di quella stessa caratteristica al di fuori di noi, in modo da liberarcene.

Cos’è la “proiezione”?

Si tratta di un meccanismo psichico (tra i più discussi e rivoluzionari scoperti dalla psicologia) attraverso il quale siamo in grado, inconsciamente, di “proiettare” molti dei nostri contenuti psichici che riteniamo, sempre inconsciamente, come sgradevoli, cattivi, inappropriati, ecc. È, dunque, un trasferimento involontario del nostro comportamento inconscio sugli altri, in modo da farci credere che queste qualità in realtà appartengano ad altre persone. Per esempio, quando siamo ansiosi riguardo alle nostre emozioni o ai lati inaccettabili della nostra personalità, tramite questo meccanismo di difesa attribuiamo tali qualità agli oggetti esterni e agli altri.
Teniamo fuori dalla nostra consapevolezza sentimenti, desideri e qualità che rifiutiamo, affibbiandoli ad altri che meglio si prestano a prendere questa o l’altra caratteristica (proprio perché magari hanno davvero quell’aspetto che gli attribuiamo, ma possono anche non averlo affatto). Tutto ciò con lo scopo di proteggere l’idea che abbiamo bisogno di mantenere di noi stessi, ovvero il nostro “io ideale” al quale ognuno di noi cerca di corrispondere.

“Si riconosce solo ciò che si conosce”

Questo vecchio detto sottolinea un fatto molte volte trascurato: ciò che proiettiamo, se non lo possedessimo anche noi, non potremmo riconoscerlo nemmeno negli altri. Nelle persone che incontriamo possiamo vedere soltanto ciò che ci piace o non ci piace di noi stessi. Questo succede perché risulta impossibile vedere noi stessi dall’esterno, avremmo come bisogno di uno specchio in cui rifletterci e guardarci da un altro punto di vista. Ecco, le persone che incontriamo sono il nostro specchio, e viceversa. Si può quindi aggiungere che, non vengono proiettate solamente le qualità negative o dolorose, ma allo stesso modo vengono proiettate anche le qualità positive e che ci risultano piacevoli.

I vantaggi della proiezione

Può offrirci molti spunti per crescere, perché se nel momento del nostro giudizio ci facessimo trovare pronti a mettere noi stessi in discussione, capiremmo anche quali sono i “punti” sui quali lavorare per migliorarci. D’altro canto, può esserci d’aiuto anche per dare il giusto peso alle critiche e ai giudizi ricevuti da altre persone. Nel momento in cui si critica qualcuno, a parlare è il nostro “schema di valori” che, non sempre, è affine a quello della persona con cui ci troviamo a rapportarci. Gli altri ci rimandano continuamente, e inconsciamente, informazioni su noi stessi che, se saremo pronti a riceverle, potranno insegnarci molto su quelli che sono i punti deboli e i punti di forza del nostro “IO”. Così facendo si verrebbe ad arricchire la conoscenza che abbiamo di noi stessi, comprendendo anche quello che altrimenti rimarrebbe sopito e nascosto.

Attraverso ogni interazione e ogni conoscenza possiamo scoprire qualcosa in più sul nostro conto. Quando riusciamo a dare un nome a ciò che ci dà fastidio e arriviamo quindi a comprendere perché ci faccia proprio quell’effetto, possiamo aprire gli occhi su ciò che era già davanti a noi, ma che non potevamo vedere nella sua reale essenza.

“Se provate a indicare qualcuno tenendo la mano dritta davanti a voi, vi accorgete che un dito è puntato verso l’altra persona ma tre sono rivolte verso di voi: questo può servire a ricordarvi che quando denigriamo gli altri in realtà stiamo solo negando un aspetto di noi stessi.”
(Dal libro – Illumina il tuo lato Oscuro)