SENTIRSI SPACCIATI: ANGOSCIA E PANICO

Può capitare a volte di sentirsi spacciati, come se avessimo fatto tutto il possibile senza ottenere risultati, come se non riuscissimo e non riusciremo mai a cambiare nulla, ma è un’illusione. L’esperienza ci insegna che tutto si evolve e può migliorare, ma per far sì che ciò accada è necessario comportarsi adeguatamente e saper affrontare il disagio, sia questo angoscia o panico.

Cosa sono angoscia e panico?

Dal punto di vista neurofisiologico il panico è la preparazione del corpo a fuggire o ad attaccare in una situazione di pericolo. Se questa non risulta essere reale e concreta l’organismo si sente disorientato e sviluppa i sintomi tipici degli attacchi (paura di impazzire e di perdere il controllo, distacco dalla realtà, pianto). Dopo la prima crisi si può entrare nel cosiddetto “circolo di Clark” in cui la preoccupazione per le possibili repliche aumenta la probabilità di averne e viceversa. Un attacco di panico può verificarsi al seguito di un solo evento o con un crescendo d’ansia. Se le crisi iniziano a essere frequenti e limitanti è possibile che si sia caduti nel “Disturbo da Attachi di Panico” (DAP). La strategia peggiore in questi casi è evitare i luoghi e le situazioni scatenanti, infatti col tempo queste andranno ad aumentare, diminuendo drasticamente la qualità della vita. La preoccupazione per gli attacchi è dovuta principalmente ai luoghi comuni al riguardo (es. avere principio di pazzia, o il fatto che possano essere percepiti così dagli altri), in questo modo si tende erroneamente a concentrarsi più su di loro che sulle loro cause.

L’angoscia è una forte sensazione d’ansia di carattere esistenziale che scatta quando l’io sente minacciata la propria identità. Le cause sono dette “indirette” in quanto spesso ci si illude di averle comprese fino a quando non si fa un’analisi più approfondita di sé che tende a smentire le “prime impressioni” e portare alla luce le motivazioni reali. La principale causa dell’angoscia è l’incapacità di fronteggiare una situazione di disagio, interna o esterna all’individuo. Se si cerca di affrontare le difficoltà l’inconscio può usare dei meccanismi di difesa (solitamente attacchi di panico o fobie) che servono ad allontanare il problema che l’inconscio considera pericoloso per la nostra integrità. È caratterizzata dal cosiddetto “magone in petto”.

Cosa vogliono dire e che fare

Panico e angoscia sono due indicatori di malessere personale, non i nemici. È anzitutto necessario capirne le vere cause, magari anche con un percorso psicoanalitico, e avere la capacità di cambiare se stessi e la propria vita, a volte in maniera radicale. È vivamente sconsigliata l’assunzione di psicofarmaci che, oltre a poter portare l’insorgenza di tic fisici (come sfogo per lo stress represso), non risolvono il problema alla radice. È fondamentale reagire e riprendere il contatto con se stessi, “parlandosi” con estrema sincerità. Nel caso del panico se si è caduti nel circolo di Clark un percorso psicoanalitico può essere indispensabile.