Ciò che ci rende schiavi delle nostre cattive abitudini

 

Cercando di cambiare..quando tutto deve rimanere uguale!

Spesso ciò che ci spinge  a decidere di buttare via quella famosa ultima sigaretta, a dirci “ da domani mi metto a dieta”, a stilare un programma di allenamento giornaliero al quale siamo sicuri, da domani ci atterremo scrupolosamente, è la volontà di cambiare. Ci diciamo che vogliamo cambiare, che le cose non possono rimanere come sono e che stavolta ci impegneremo: sì questa volta siamo motivati, ci sentiamo forti e pronti per raggiungere l’obiettivo, questa volta è la volta buona!

Eppure ecco che il giorno dopo siamo stressati e rinunciare a quell’ultima sigaretta sembra impossibile, ecco che la voglia di un bel dolce si fa sentire e infondo lo sappiamo, c’è sempre tempo per mettersi a dieta, tanto un giorno in più non cambia le cose. Ecco che siamo stanchi e l’allenamento lo possiamo rimandare a domani dopotutto. Insomma, ecco che tutti i nostri proponimenti già iniziano a vacillare, e spesso con il passare dei giorni tornano ad essere semplici proponimenti e ciò che resta realmente sono le nostre vecchie abitudini. Così comode, così rassicuranti.. insomma così a portata di mano!

Che cosa ci tiene legati al nostro vecchio stile di vita?

Ciò che accade è lo scontro tra una motivazione al cambiamento e uno stile di vita consolidato che, per quanto possa essere nocivo o dannoso per noi, contiene in sé dei vantaggi, e questo rappresenta il cuore dell’ambivalenza: vorrei cambiare, vorrei sentirmi meglio, essere più attivo o qualsiasi altro obiettivo possa essere desiderabile nella vita di una persona, eppure c’è ancora una forza dentro di me che mi tiene legato ai vecchi stili di vita. L’ambivalenza è ciò che mi fa dire “ si dovrei, ma…” e che spesso ci fa desiderare che le cose cambino senza però che si modifichi nulla, senza quindi dover mettere in atto dei reali cambiamenti nei nostri comportamenti, nelle nostre abitudini o nelle nostre relazioni.

L’ingenua speranza che in fondo qualcosa potrà cambiare magicamente o che c’è sempre tempo e che inizieremo domani, spesso porta a un eterno rimandare che ci avvilisce mentre ci rendiamo conto che le cose rimangono uguali e forse il tempo, che ci appariva come un concetto indefinito e senza un preciso orizzonte, inizia ormai a sembrarci tempo sprecato. Forse dobbiamo riuscire a fare pace con ciò che diceva Einstein “ se fai sempre le stesse cose, otterrai sempre gli stessi risultati”.

 

Le armi a servizio del cambiamento: motivazione e fiducia

Ciò che realmente ci spinge a cambiare è la nostra motivazione, la spinta a mettere in atto un determinato comportamento.  Se sono motivato a mettere in atto un dato comportamento significa che quest’ ultimo è importante per me, che dentro di me si genera una tensione che mi spinge verso il raggiungimento di un dato obiettivo.

Altro aspetto fondamentale rispetto alla nostra capacità di cambiamento è l’autoefficacia, ossia la fiducia che noi abbiamo nella nostra capacità di riuscire a produrre un determinato risultato. Per esempio, se un determinato cambiamento è molto importante per me( quindi sono molto motivato) ma non credo realmente di essere in grado di metterlo in atto, le mie probabilità di riuscire non sono molto alte, in quanto si tenderà a non iniziare nemmeno il percorso di cambiamento, bloccati dal pensiero di non riuscire.

Quindi se hai deciso di cambiare,  devi programmare, progettare il tuo cambiamento in maniera intelligente e meno frustrante possibile, fare in modo di sostenere la tua motivazione e il tuo senso di fiducia , poiché  il reale cambiamento richiede sempre un minimo di sforzo e di tenaci: le vecchie abitudini, anche se sono cattive abitudini, sono rassicuranti, mentre il cambiamento richiede energia.

 

Come agire nella pratica:

  • Fissa i tuoi obiettivi, m così da poterli riportare alla mente ogni volta che ti sentirai in difficoltà.
  • Poniti degli obiettivi che siano effettivamente raggiungibili o realizzabili per te : non prefissarti di fare 20 km di corsa il giorno dopo se non hai mai indossato un paio di scarpe da running in vita tua. Ricorda che più riesci a scomporre il tuo obiettivo in micro obiettivi, maggiori sono le probabilità che tu riesca effettivamente a mettere in atto dei cambiamenti.
  • Cerca di condividere i tuoi obiettivi con le persone che possono sostenerti: familiari, amici ecc.. Queste persone potrebbero aiutarti nel momento in cui avrai la tentazione di mollare.
  • Cerca di prestare attenzione a tutti quelle “situazioni di rischio” che sono collegate al comportamento che vuoi modificare( ad esempio se vuoi restare a dieta e sai che la colazione al bar per te non esiste senza la brioche cerca di fare colazione prima di uscire di casa ecc..). Valuta attentamente le tue abitudini, senza colpevolizzarti, ma cercando di prestare attenzione a ciò che maggiormente ti mette in difficoltà rispetto al cambiamento che intendi apportare e cerca di non farti trovare impreparato quando queste situazioni si verificano. Se riesci a pianificare una strategia per evitarle o fronteggiarle la prossima volta che ti troverai in tentazione potrai affidarti ad essa piuttosto che ai vecchi schemi di comportamento.
  • Cerca di creare nella tua mente l’immagine di te mentre raggiungi l’obiettivo che ti sei posto, o metti in atto il comportamento che hai scelto di adottare: immaginarsi mentre si raggiunge il proprio obiettivo permette di aumentare la fiducia nella propria possibilità di riuscire effettivamente a realizzarlo.
  • Se dovessi ricadere nelle tue vecchie abitudini cerca di capire che cosa non ha funzionato ma non colpevolizzarti in modo aggressivo. Una sana autocritica è utile, cercare di capire che cosa non ha funzionato e il perché, ma darsi dello stupido o dell’incapace di solito non produce altro che frustrazione aumentando così la probabilità di accantonare qualsiasi progetto di cambiamento.

 Masha Basadonna