La relazione: un pianeta intorno a cui ruotano una miriade di satelliti.

 

Ogni giorno siamo esposti a stimoli sociali, incontriamo persone in ogni ambiente che frequentiamo come ad esempio al supermercato, al lavoro, in un parco giochi, alla posta…

Tutti noi ci relazioniamo e agiamo utilizzando modalità differenti, ognuno di noi ha un proprio temperamento, una propria personalità, un proprio bagaglio esperenziale e culturale e una propria storia di vita.  Ogni volta che entriamo in interazione con qualcuno, anche soltanto per pochi minuti, nasce una relazione. Ogni relazione ha una sua evoluzione, una sua storia scandita da fasi diverse:una fase iniziale e una fase più evoluta. Solitamente ad un primo incontro non sveliamo tutti gli aspetti della nostra storia, comunichiamo all’altro informazioni di carattere più generale; invece dopo mesi di conoscenza e frequentazione potremmo esserci aperti maggiormente all’altro, dando una serie di informazioni personali su di noi, ovviamente ciò avverrà se si è stabilito con il nostro interlocutore una relazione basata sulla reciproca fiducia.

Con il tempo ogni relazione, evolvendosi, inizia ad acquisire una specifica configurazione: tra noi e l’altro si stabilisce una qualche forma di legame, che può mantenersi debole o acquisire forza e importanza nella nostra esistenza. In genere una relazione acquista importanza in base al grado di coinvolgimento dato dall’affinità di valori e atteggiamenti, dalla complementarietà dei bisogni, dal grado di autorivelazione. In ogni caso la nostra vita sociale può essere caratterizzata da legami più stretti e altri meno ma tutti altrettanto importanti e significativi. Mi piace descrivere bene questo concetto attraverso una metafora: possiamo visualizzare noi stessi come una sorta di pianeta intorno a cui ruotano una miriade di satelliti i quali rappresentano i nostri numerosi legami. Alcuni si avvicinano in determinate ore della giornata, altri in momenti diversi;alcuni appaiono al nostro orizzonte sola una volta o due in un mese o in un anno, ma questo non vuol dire che il legame che abbiamo con loro sia più debole di quello che abbiamo con chi ci ruota intorno più volte a settimana.

Quando interagiamo con l’altro tutti noi potremmo avere delle aspettative le quali possono influenzare l’andamento della nostra relazione;se per esempio ci aspettiamo che il nostro interlocutore sia scortese o aggressivo, può succedere che questo lo diventi realmente proprio perchè reagisce al nostro comportamento difensivo nei suoi confronti; ciò ci fa comprendere quanto le proprie e le altrui aspettative influiscono sull’andamento della relazione. Tutti noi quando interagiamo abbiamo in particolare una aspettativa: quella dell’essere capiti la quale ci spinge ad avvicinarci all’altro. Quante volte affermiamo”lui si che mi comprende”, infatti proviamo sentimenti amichevoli verso quelle persone che hanno avuto esperienze analoghe alle nostre. L’aver vissuto nella stessa città o nello stesso paese lontano, l’essersi battuti per lo stesso ideale, l’aver sperimentato il dolore della perdita del posto di lavoro o di una persona cara, sono tutte esperienze che possono avvicinare molto due persone e rendere la comunicazione tra loro più desiderabile e intensa. Questo fenomeno è stato spiegato da Heider il quale ha formulato una teoria secondo la quale noi preferiamo quelle persone che ci permettono di mantenere la nostra visione del mondo. Per tal motivo approfondiamo la conoscenza di quei legami che hanno sviluppato credenze e atteggiamenti nei quali ci riconosciamo.

Ogni relazione instaurata ha la sua importanza, più il legame è intenso maggiore sarà la possibilità di essere in sinergia con l’altro.

Dott.ssa Angela Aitella Psicologa