La musicoterapia per lo stress e per alleviare il dolore

Articolo scritto dalla Dott.ssa Stefania Signorile, fate visita su questa Pagina FB o/e sul Sito Web: signorilefantuzzi.com

Mentre la musica è da tempo riconosciuta come una forma efficace di terapia per fornire uno sblocco alle emozioni, l’idea di usare una canzone, delle frequenze sonore e il ritmo per il trattamento dei disturbi fisici è un nuovo dominio, dice lo psicologo Daniel J. Levitin che studia neuroscienze della musica alla McGill University di Montreal.

E’ ricco il  bagaglio dei nuovi studi  che stanno sollecitando i benefici della musica sulla salute mentale e fisica. Per esempio, in una meta-analisi di 400 studi, Levitin ed il suo compagno post-laurea Gioconda Chanda hanno scoperto che la musica migliora la funzione del sistema immmunitario del corpo e riduce lo stress. L’ascolto di musica si è riscontrato essere più efficace di una prescrizione farmacologica nel ridurre l’ansia prima di un intervento chirurgico (Trends in Science Cognitive, aprile 2013). “Abbiamo trovato prove convincenti che gli interventi musicali possano svolgere un ruolo di assistenza sanitaria in contesti che vanno dalle stanze ospedaliere fino ai consultaori familiari ” afferma Levitin, autore del libro “This is your Brain on Music” (2007).

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L’analisi evidenzia anche quanto la musica influenzi la salute. I ricercatori hanno scoperto che l’ascoltare e suonare musica aumenta la produzione degli anticorpi di immunoglobulina A presenti nel nostro corpo. La musica riduce, inoltre, i livelli di cortisolo, l’ormone dello stess.

“Questo è uno dei motivi per cui la musica è associata al relax” dice Levitin.

Uno studio recente sul legame tra musica e stress ha scoperto che la musica può aiutare a lenire le problematiche dei pazienti pediatrici che arrivano al pronto soccorso (JAMA Pediatrics, luglio 2013). Nello studio con 42 bambini, dai 3 agli 11 anni, i ricercatori dell’Università di Alberta hanno trovato che i pazienti che avevano ascoltato musica rilassante, mentre venivano sottoposti alla somministrazione di una flebo, riportavano una minore percezione del dolore e, in alcuni, era presennte una significativa riduzione dell’angoscia rispetto ai pazienti che non avevano ascoltato musica. “C’è una crescente eidenza scientifica che dimostra che il cervello risponde alla musica in modo molto specifico” dice Lisa Hartling, professoressa di pediatria presso l’Università di Alberta e autrice principale dello studio. “La riproduzione di musica può aiutare anche i pazienti adulti. I ricercatori del Khoo Teck Puat Hospital di Singapore hanno trovato che i pazienti in cura palliativa che hanno preso parte alle sessioni di musicoterapia segnalavano un significativo sollievo dal dolore persistente (Progress in Palliative care, luglio 2013).

I musicoterapeuti lavorano a stretto contatto con i pazienti ed adattano individualmente l’intervento; i pazienti che hanno preso parte alle sessioni di musicoterapia hanno anche riportato un netto miglioramento nel livello di accettazione della loro malattia.

“L’impegno musicale attivo ha permesso ai pazienti di riconnettersi con le parti sane di se stessi, anche  fronte di una condizione debilitante o di sofferenza correlata alla malattia” spiega la musicoterapeuta Melanie Kwan, co-autrice dello studio e presidente dell’Associazione di Musicoterapia di Singapore. “Quando i sintomi di dolore acuto sono stati alleviati, i pazienti sono stati finalmente in grado di rilassarsi e riposare”.

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