Mandali a quel paese, e RicominciAmo

Mandali a quel paese, e RicominciAmo

Mandali a quel paese, e RicominciAmo.

Ti verrà un sorriso, ma è proprio questo che devi fare e la lezione da imparare nella tua vita.

Perchè una cosa che accade, non può fermarti.

Una persona che non c’è più, non può devastare tutta la tua esistenza.

E se lo sta facendo, allora sei tu che glielo permetti, in modo inconsapevole.

Ovviamente, perchè nessuno vorrebbe mai soffrire per amore.

 

 

Mandali a quel paese e RicominciAmo

Guarire dal mal d’amore e (re)imparare ad amare se stessi, ecco la chiave di volta quando una storia finisce.

Purtroppo però, soprattutto nel momento iniziale, non sempre riusciamo a farlo e rialzarci, da soli, con le nostre gambe.

Ci sentiamo a terra. Come fossimo un pugile, steso dentro al ring, ko, a causa dei cazzotti e dei pugni presi!

Inerme ai pensieri e al dolore.

Stessa identica cosa, quando una storia finisce.

La cosa positiva, però, in questa situazione c’è. Solo non la sai cogliere e dargli un senso.

Solo ti sembra di essere in un incubo, all’inferno, e non riuscire a svegliarti o salvarti.

Un po’ come racconto nel mio nuovo libro:

 

L’inferno, è il primo dei tre regni dell’Oltretomba cristiano, che Dante visita, nel corso del suo viaggio. Accompagnato da Virgilio, la sua guida, lo descrive come un’immensa voragine a forma di cono rovesciato, che si spalanca nelle viscere della terra, sotto la città di Gerusalemme, nell’emisfero settentrionale della Terra. 

Questa cavità sotterranea però, si è aperta quando Lucifero, cacciato dal Cielo dopo la sua ribellione a Dio, fu scaraventato al centro della Terra. Per il contatto col demonio, la Terra si ritrasse secondo la leggenda e formò il monte del Purgatorio, esattamente sorto agli antipodi di Gerusalemme, nell’emisfero meridionale.

L’Inferno è diviso in nove cerchi. Dopo il passaggio del fiume Acheronte, i dannati giungono davanti a Minosse, il custode del II Cerchio, il quale è il giudice, e al quale, ogni anima, confessa i propri peccati, per capire in che Cerchio dell’inferno sarà destinato. 

Sulla porta dell’Inferno c’è una scritta minacciosa, che preannuncia a chi lo dovrà attraversare, le pene infernali e l’impossibilità di tornare indietro. In questo momento della tua vita, è come se tu, ti trovassi dentro quella barca, che ti sta traghettando nel fiume prima di una condanna. 

Perchè quando una storia finisce, ci si sente in inferno, inermi, non possiamo tornare indietro, aspettiamo un miracolo, non vogliamo accettare la realtà, e non abbiamo nemmeno la capacità di avanzare di un solo misero passo. E’ come essere una foglia in balia del mare. Ci si perde, in due dimensioni e tempi inesistenti, ovvero il passato e il futuro. E proprio in quello stallo, la mente si dimentica di essere presente a sé stessa nell’unico luogo (qui) e nell’unico tempo (ora), in cui la vita scorre e si manifesta. Molte persone vogliono ricominciare da zero, eppure le ripartenze, spesso, non avvengono. Anzi, moltissimi di noi aspettano il proprio Minosse, che decreterà una sorte e un cammino per loro. Così facendo però, si rimane nel limbo per un tempo indescrivibile. Questo significa che iniziamo a vivere a metà, senza forze, senza obiettivi, senza energia, senza una parte importante e matura di noi. Senza prospettive future, ma condannati al dolore eterno ………

 

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