Mente e cuore: il rapporto tra psiche e problemi cardiovascolari

fretta

 

La fretta é la peculiarità che più caratterizza gli individui con la cosiddetta “personalità di tipo A”, ossia quelli più a rischio di andare incontro a problemi cardiovascolari. Queste persone, per esempio, mangiano velocemente, hanno una modalità di colloquiare rapida, sono impazienti nell’aspettare in coda ed intolleranti verso le persone che vivono con lentezza.

Sono gli uomini generalmente ad essere più colpiti rispetto alle donne e, in particolare, coloro che rivestono ruoli imprenditoriali o manageriali, ossia occupazioni che implicano delle notevoli responsabilità.
Nelle situazioni di frustrazione, gli individui con “personalità di tipo A” hanno la sensazione di non riuscire ad “avere il controllo” che vorrebbero, né sulle proprie azioni, né sull’ambiente che li circonda; ciò fa incrementare in essi l’ostilità che é una caratteristica tipica di questa categoria di persone.

Le principali caratteristiche di una “personalità di tipo A” sono le seguenti:

# Tendenza a voler fare ed ottenere un illimitato numero di cose in un limitato periodo di tempo.

# Le opportunità di rallentamento vengono vissute come una perdita di tempo, poiché ha sempre il pensiero rivolto all’ostacolo successivo e vuole affrontarlo al più presto.

# Spinta all’acquisizione di oggetti e beni di consumo superflui.

# Competitività ed aggressività (talvolta repressa).

# Ipervigilanza.

I processi fisiologici che sono stati esaminati e considerati responsabili della patogenesi della malattia cardiovascolare in relazione alla “personalità di tipo A” sono quattro:

– un ridotto antagonismo del sistema parasimpatico nei confronti dell’attivazione del sistema simpatico;
– un’elevata produzione di catecolamine ed elevata reattività cardiaca,
– un livello eccessivo di testosterone,
– elevati livelli di corticosteroidi.
Si è rilevato che è la frequenza di reazione agli aventi stressanti che si collega alla malattia e non l’intensità della reazione agli stessi.
Si stima che nel 2020 i problemi cardiovascolari saranno la prima causa di morte.
Un fattore positivo riguarda il fatto che, grazie ad un percorso terapeutico, queste persone sono in grado di modificare piuttosto rapidamente e positivamente i loro modi di agire, ottenendo così una prospettiva di vita più lunga.

Dott.ssa Mariapia Ghedina, tel. ‪342 1999759‬