L’IMPORTANZA DEL FARE.

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Ogni mattina, all’ora della tigre (le 5 del mattino, quando il felino si presta a cacciare), un gruppo di fanciulli corre fino alla cima di una montagna e ne ridiscende le pendici a carponi. Letteralmente.

Ogni giorno mettono a dura prova il proprio corpo con la pratica dello Wushu (Kung Fu), con esercizi estenuanti e maestri inflessibili.

Ogni sera meditano e pregano, completando i bisogni dell’uomo con rigore e serietà.

Sono i monaci guerrieri cinesi: i Monaci Shaolin.

I monaci Shaolin sono il perfetto esempio del “fare con disciplina”.

Ma perchè è così importante fare?

 

L’IMPORTANZA DEL FARE

Ripetere fino allo sfinimento un movimento, porterà i giovani discepoli a impratichirsi. Diventeranno maestri di uno stile, conosceranno i segreti della tecnica e padroneggeranno l’arte del movimento.

La lezione più importante però è un’altra.

Apprenderanno visceralmente e silenziosamente, senza che un maestro corregga loro la postura, l’intento o l’atteggiamento, il “FARE”.

L’insegnamento nascosto risiede nel messaggio più alto di tutti: la continuità e la disciplina portano all’eccellenza e, il fare, muove l’esistenza.

Fare è ragionevolmente la cosa più importante della vita.

Quando componevamo i primi temi o i “pensieri brevi” alle elementari, la nostra maestra ci sollecitava a ricercare altri termini al posto del fare tanto amato per descrivere le nostre vacanze estive:

“Ho fatto colazione e poi sono a andato a fare un’arrampicata, mentre papà faceva le foto”.

Utilizzavamo sempre il verbo FARE, ovunque.

Questo piccolo aneddoto porta con sé una piccola verità:
Fare può stare al posto di tutto, perché è in realtà la base di tutto.

 

Senza Fare non Siamo nemmeno.

Il fare stesso rivela chi siamo e come siamo.

IL FARE NELLA VITA QUOTIDIANA

Fare però non deve essere soltanto una spinta entusiastica d’una giornata positiva. Non deve essere un guizzo colorato di un momento fortunato.
Fare deve essere quotidiano.
Fare deve essere accompagnato dalla disciplina, deve essere un esercizio stabile delle nostre giornate (come per i Monaci Shaolin) e deve essere la nostra stella polare.

Persino in amore, per provare a conoscere gli insondabili meccanismi che lo regolano, occorre disciplina.

Erich Fromm (psicologo tedesco) sostenne nel libro “l’arte di Amare” che l’amore, appunto, sia una forma d’arte e che come tale vada praticata quotidianamente con: “Disciplina, concentrazione, pazienza, interesse e umiltà”.

 

DALLA TEORIA ALLA PRATICA 

Dunque, quando saremo indecisi su cosa fare:
se parlare a quella persona o meno; se iniziare un lavoro oppure no; se traslocare; se finire una relazione; se iniziare una relazione o se viaggiare, ricordiamoci in quell’istante dell’importanza stessa del fare, dell’iniziare, dell’agire, del non rimanere immobili, ancorati alle nostre (relative) certezze.

Ogni volta che ci sentiamo in stallo e immobilizzati da un pensiero, un dubbio, una situazione scomoda, un lavoro stressante: facciamo. Agiamo.

Fare ci libera e ci gratifica.
Ci rende autonomi e non anonimi,
ci sprona a fare meglio e di più,
ci rende attivi e non meno vivi,
ci spinge e ci tira, ma non ci tiene fermi.
Il movimento crea.

Fate.

 

Giacomo Fumagalli

Giacomo Fumagalli

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Bibliografia:

-foto copertina: Steve McCurry.

-https://it.wikipedia.org/wiki/Shaolinquan

-https://it.wikipedia.org/wiki/Erich_Fromm