È impossibile appagare i falsi bisogni

falsi bisogni

Quando ho sete e bevo, la sete mi passa. Quando invece la sera sono fuori con i miei amici, bevo per socialità, sento il bisogno costante di continuare a bere. Il comportamento è simile, bere, ma nella sostanza bere per soddisfare il bisogno della sete e bere per soddisfare il bisogno di alcol sono due cose molto diverse.

Si possono fare molti esempi come questo. Pensiamo a un bisogno che non esiste ma che molte persone si costruiscono come quello di fumare. Il fumatore durante la giornata sente il bisogno di fumare. Molti fumatori però, dopo aver fumato la sigaretta di cui sentivano la necessità ne accenderebbero subito un’altra, come se la prima non avesse soddisfatto il bisogno iniziale. Voi direte che se uno fuma da molti anni dovrebbe fumarne due alla volta per raggiungere quel senso di sazietà tipico del bisogno appagato. Invece no. Il fumatore fumerebbe sempre.

Prendiamo anche un terzo caso, il sesso. Fisiologicamente l’essere umano sente il richiamo del sesso, inconsapevolmente vuole ripristinare l’omeostasi del proprio corpo con l’orgasmo. Questa necessità può serenamente essere risolta con un unico partner o addirittura con la masturbazione. Invece alcune persone sentono il bisogno di fare sesso con molti partner diversi anche quando si trovano all’interno di una relazione esclusiva. Il vero bisogno è fare sesso, il falso bisogno è fare sesso con tante donne o uomini diversi. Il primo bisogno lo puoi appagare, il secondo no: chi sente il richiamo della promiscuità sessuale non sarà mai sazio.

È impossibile appagare i falsi bisogni

È impossibile appagare i falsi bisogni perché non ne abbiamo veramente bisogno. Quando una cosa è indispensabile per la nostra sopravvivenza allora non possiamo farne a meno. È il nostro corpo che misura quanto di quella cosa abbiamo bisogno e dentro di noi ci sono tutti i termometri necessari per farcelo capire.

Quando invece si tratta di un bisogno costruito dalla nostra fantasia di esseri umani, allora non può portare mai una soddisfazione reale, perché è quel bisogno stesso a essere solo immaginario.

Chi si riempie di falsi bisogni allontana la felicità perché allontana il suo essere uomo fatto di carne e tenuto in vita da una biologia complicatissima. Siamo talmente attratti dalle potenzialità del nostro pensiero che perdiamo di vista il nostro corpo. Dovremmo invece volergli più bene.

 

Non serve liberarsi dai falsi bisogni, basta comprenderli

Chiedere a qualcuno di liberarsi dai suoi falsi bisogni sarebbe come chiedergli di intraprendere la vita monastica. Il fatto che non possano essere mai appagati non significa che i falsi bisogni siano per forza negativi. Certo, fumare fa male, ma il falso bisogno di vedere un’altra persona felice è qualcosa di molto nobile.

La soluzione non è allontanarsi da tutto. Quello che dovremmo fare è distinguere tra reali necessità del nostro corpo e costruizioni speculative della nostra mente. Poi, con un bel paio di cesoie cercare di conservare solo i falsi bisogni che nobilitano la nostra vita insieme a qualcuno di quelli che ci fanno male, perché l’uomo non è mai perfetto.