Imparare a gestire l’ansia

PREMESSA

La creazione di questa mini guida sul tema dell’ansia, che spero troverete utile, nasce nell’intento di  rispondere ad alcuni interrogativi che ognuno di voi si sarà posto rispetto a questo tema.  Non ha la pretesa di esaurire ogni dubbio sull’argomento bensì quello di portare ciascuno di voi  ad una riflessione interiore.
Ho cercato di utilizzare un linguaggio chiaro e semplice per facilitare i “non addetti ai lavori”  e soprattutto di includere un taglio pratico, infatti all’interno di questo corso sono presenti  degli esercizi da fare. Piuttosto che riportare ricerche condotte a sostegno di questo tema o  elementi troppo contenutistici che potete trovare in un manuale specifico, ho deciso di focalizzare  l’attenzione su ciò che accade nel momento in cui proviamo ansia e quali possono essere  le strategie per gestirla al meglio.

BUONA LETTURA!

 

L’ansia è come una sedia a dondolo: sei sempre in movimento ma non avanzi di un passo.                                                                                                                                            (J. Picoult)

 

 

OBIETTIVI DEL CORSO

  • Capire cos’è l’ansia, a cosa serve e perché la si prova
  • Saper distinguere l’ansia positiva da quella negativa
  • Saper riconoscere i primi segnali dell’ansia
  • Capire quando l’ansia diventa invalidante
  • Acquisire strategie per gestire l’ansia

1 Obiettivo

“Capire cos’è l’ansia, a cosa serve e perché la si prova.”

ANALIZZIAMO IL PRIMO OBIETTIVO

Quali sono i compiti richiesti per poter raggiungere il primo obiettivo ?

TRE COMPITI

1.Comprendere il significato del termine “ansia”

2.Riflettere sulla funzione adattiva dell’ansia

3.Pensare alle situazioni in cui proviamo ansia

ANSIA: ETIMOLOGIA E DEFINIZIONE

Il termine “ansia” deriva dal latino “anxia”, derivato di “anxius”,  cioè ansioso. Questo risale al verbo “angere”,  ovvero stringere.

L’ansia può essere definita come un’attivazione emozionale che ha lo scopo di
preservare la sopravvivenza psicofisica dell’individuo, in altre parole essa  rappresenta la risposta naturale alla percezione di un pericolo.
Si tratta di una condizione fisiologica e psicologica tutt’altro che anormale
ma una risposta adattiva legata alla paura.

L’ansia ha le stesse caratteristiche della paura: tensione muscolare, aumento della frequenza respiratoria,  sudorazione, tremore.

LE COMPONENTI DELL’ANSIA

1) fisiologiche: aumento della pressione arteriosa, aumento del battito cardiaco, aumento della tensione muscolare, aumento della frequenza respiratoria;
2) cognitive:  pensieri frequenti e intrusivi legati ad aspetti percepiti come minacciosi; in altre parole si compiono delle valutazioni irrealistiche della situazione, la quale viene percepita come più “pericolosa”e”catastrofica”
rispetto alla realtà;
3) comportamentali: le risposte comportamentali possono essere di due tipi: attacco o fuga (evitamento).

IL RUOLO ADATTIVO DELL’ANSIA

L’ansia è una risposta adattiva il cui scopo è quello di preservare l’incolumità del soggetto, mettendolo in guardia rispetto a situazioni pericolose.

ESERCIZIO

  • Pensa alle situazioni che ti creano ansia e scrivile su un foglio
  • Numera l’elenco dandogli un ordine di importanza: al primo posto metterai la situazione che ti crea più ansia e via via fino ad arrivare alla fine dell’elenco con la situazione che temi di meno
  • Conserva il foglio perché più avanti ti chiederò di aggiungere una parte a questo esercizio

A COSA SERVE L’ESERCIZIO

Permette di fare una prima riflessione rispetto alle situazioni che ti creano ansia.

Qualche esempio, provo ansia quando…

Sostengo un esame

Esco di casa

Intraprendo una nuova attività

Mangio in presenza di sconosciuti

Prendo l’ascensore

Parlo in pubblico

Guido la macchina

Affronto un compito impregnativo

Viaggio in auto/treno/nave/aereo

Penso ad una scadenza

Vedo un animale (esempio il piccione)

Sono a lavoro

Arrivo ad un appuntamento in ritardo o in anticipo

 

Le situazioni in cui proviamo ansia sono tutte uguali?

SI               NO

Tante possono essere le situazioni in cui proviamo ansia ma…

E’ importante riflettere e chiedersi:

La mia ansia mi impedisce di svolgere delle attività, di vedere persone, di lavorare o andare a scuola?

E’ talmente forte che non riesco a gestirla?

Mi crea sofferenza, angoscia, disagio?

Incide negativamente sulla mia vita?

Rende difficoltosi i miei rapporti con le persone?

 

Abbiamo visto che l’ansia ha una funzione adattiva perché ci prepara ad affrontare un pericolo, si tratta di situazioni in cui tutte le nostre energie si mobilitano per affrontare la minaccia. A volte però l’ansia si attiva anche in assenza di un reale pericolo. In altre parole interpretiamo come pericolosa una situazione che non lo è affatto.

2 Obiettivo

“Saper distinguere l’ansia positiva da quella negativa.”

L’ansia è negativa quando diventa eccessiva, di conseguenza siamo portati a modificare il nostro comportamento in funzione di essa. E’ necessaria quindi una valutazione che deve tener conto dell’intensità, della frequenza e della sua durata nel tempo.

Com’è la tua ansia, positiva o negativa?

Una breve sintesi che può aiutarti a rispondere.

ANSIA POSITIVA: 

-permette di perseguire un dato obiettivo, di affrontare un compito;
– predispone l’organismo,in situazioni di reale pericolo, ad affrontare la minaccia (attacco/fuga).

ANSIA NEGATIVA:

– incide negativamente sulla qualità della vita;
– impedisce di svolgere delle attività, di affrontare dei compiti;
– crea isolamento sociale.

ESERCIZIO

Ora che hai compreso ed appreso la differenza esistente tra l’ansia positiva e quella negativa, riprendi il foglio in cui hai ordinato le situazioni che ti generano ansia ed aggiungi il termine “negativa” o “positiva” per ognuna delle voci.

A COSA SERVE L’ESERCIZIO

Permette di renderti consapevole rispetto al fatto che l’ansia non è sempre negativa ma in determinate situazioni ti rende più produttivo e attento.

3 Obiettivo

“Saper riconoscere i primi segnali dell’ansia.”

Nel momento in cui siamo esposti ad una situazione di pericolo oppure interpretiamo tale situazione come minacciosa avvengono delle modificazioni a livello fisiologico: il nostro cuore inizia a battere più forte (tachicardia), il respiro si fa sempre più veloce e superficiale, andiamo in iperventilazione (la respirazione è superficiale e non profonda cioè non è coinvolto il diaframma), iniziamo a tremare, a sudare, ci gira la testa (capogiri e vertigini) e i nostri muscoli sono tesi.

Spesso questo stato termina con un vero e proprio attacco di panico in cui l’ansia raggiunge un picco altissimo.

ESERCIZIO

Descrivi come ti senti quando ti trovi in una situazione che consideri minacciosa

A COSA SERVE L’ESERCIZIO

Permette di farti prendere consapevolezza rispetto alle tue sensazioni ed emozioni

4 Obiettivo

“Capire quando l’ansia diventa invalidante.”

L’ansia diventa invalidante quando:

  1. Ci impedisce di svolgere le nostre normali attività quotidiane
  2. Ci fa rinunciare ad un lavoro o a un progetto di vita
  3. Ci fa sperimentare angoscia e disperazione
  4. Danneggia le nostre relazioni con gli altri

ESERCIZIO

Pensa a tutte quelle situazioni che hai evitato per paura, a tutte le volte che hai rinunciato a qualcosa.

A COSA SERVE L’ESERCIZIO

A farti capire, in base alla tua esperienza, se la tua ansia è invalidante oppure no

5 Obiettivo

“Acquisire delle strategie per gestire l’ansia.”

Imparare a gestire l’ansia è possibile!

E’ importante intervenire tempestivamente per evitare che l’ansia si cronicizzi

Le tecniche di rilassamento possono essere impiegate per la gestione dell’ansia.

In particolare il Training Autogeno è una tecnica messa a punto da Schultz, si tratta di una procedura che insegna ai soggetti a rilassarsi volontariamente in modo da riuscire a calmarsi in situazioni di ansia e stress.

Apprendere una tecnica di rilassamento può risultare utile

Il rilassamento fisico porta a uno stato di rilassamento psicologico

Mente e corpo si influenzano vicendevolmente

Con l’esercizio continuativo è possibile indurre volontariamente uno stato di profondo rilassamento muscolare  riducendo così il livello di ansia.

Cambiare stile di vita può risultare utile

Svolgere attività piacevoli
Intensificare l’esercizio fisico
Coltivare relazioni sociali                                                                                          Imparare a gestire il tempo e renderlo così più produttivo

 

CONCLUSIONE DEL CORSO

Siamo giunti alla fine di questo breve corso, grazie per l’attenzione e l’interesse.
Se vi è piaciuto scrivetelo nei commenti.

 

Dott.ssa Veronica Servidio