I NONNI, COMPAGNI DI GIOCO

Il rapporto tra nipoti e nonni è un legame molto stretto che tende a rafforzarsi nei periodi di vacanza quando la vicinanza aumenta. Spesso i nonni sono molto accondiscendenti con i nipotini, permettendo loro di fare cose che non rientrano nella modalità educativa dei genitori. Lo spirito di abnegazione dei nonni è molto forte rispetto ai propri nipoti, tanto più quando questi sono piccoli. Il loro rapporto si basa su un amore reciproco e sulla volontà dei nonni di trasmettere regole e conoscenze di vita per favorirne la crescita.

Tra gli animali, soprattutto tra i leoni, è una prassi molto comune che gli esemplari più anziani si dedichino alla crescita ed all’insegnamento delle regole del branco ai cuccioli.
Purtroppo non sempre è così. I nonni, per la loro età, talvolta sentono il bisogno di essere più riservati, può capitare quindi che essi preferiscano la tranquillità, il silenzio, tanto che la presenza, gli schiamazzi e la vivacità dei bambini sono difficili da sopportare. Ecco che nasce la continua richiesta nei confronti dei bimbi di mantenere la calma, fare silenzio, ecc.

Di fronte a differenze comportamentali così forti, magari tra due nonni o tra due coppie di nonni, viene da chiedersi quanto quelli afferenti al secondo tipo ci tengano realmente a stabilire e mantenere un rapporto con i nipoti simile a quello sviluppato e messo in atto dai nonni del primo tipo. L’idea è che essi non vogliano avere quel tipo di rapporto.
Il punto di vista invece dovrebbe cambiare. A pensarci bene è più facile osservare “da fuori” il comportamento delle persone e si può, cadendo in errore, pensare che gli altri vedano le cose così come le vediamo noi. Ponendoci dal punto di vista altrui invece, possiamo renderci conto di come molte cose appaiono in modo del tutto diverso.

Spesso le vicissitudini e le esperienze di vita ci portano a proiettare sugli altri insoddisfazioni e frustrazioni per gli obiettivi non raggiunti. Ciò può creare un senso di inadeguatezza che spesso si accompagna alla sensazione di essere “incompresi”, in questo caso dai nipotini che non si preoccupano abbastanza di lui.Oppure può verificarsi ad esempio la visione di se stesso come “anziano” che vede la situazione e non sa cosa fare non potendo, proprio per questa convinzione, competere con gli altri compagni di giochi.

L’aiuto viene spesso dai figli che dovrebbero essere dei mediatori nella relazione, magari cercando di favorire una frequentazione più assidua tra nonni e nipoti. Un rapporto basato sugli interessi che possano incuriosire ed interessare anche nipoti è auspicabile affinché “scatti” quella scintilla, magari un racconto di gioventù, un punto di vista su un argomento, una passione, un hobby.
Anche perché, se ci mettiamo dall’altra parte e pensandoci bene, forse un giorno anche a noi, da nonni, piacerà essere “aiutati” in questo senso.

© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta