Il gioco della Piramide Alimentare

gioco-piramide-alimentare

Dott.ssa Daniela Rebora (Medico specialista in Scienze dell’Alimentazione)
Dott.ssa Serena Rebora (Psicologo)

Globesity: l’obesità globale

Prima del ventesimo secolo l’obesità era una condizione molto rara; al giorno d’oggi, invece, l’obesità ha raggiunto proporzioni preoccupanti; nel 1997, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce in modo ufficiale l’obesità come un’epidemia globale coniando un termine ormai molto diffuso: “globesity” (obesità globale) .
E in Italia? Il nostro Paese si discosta da tali dati? Assolutamente no!
Secondo i dati della Società Italiana dell’Obesità (2008) in Italia la percentuale di bambini in sovrappeso o con obesità corrisponde al 24%. Più nello specifico, nel nostro Paese ci sono 16 milioni di minorenni in sovrappeso e 4 milioni che presentano una condizione di obesità.
Come ci si può spiegare questo aumento? Quali sono i fattori che lo hanno determinato?

Fattori che portano all’aumento di peso vs “magro patologico”

Sicuramente ci muoviamo sempre meno, mangiamo sempre di più e ci consoliamo sempre di più con il cibo. In più è cambiato anche il modo in cui mangiamo. Spesso ci si ritrova a mangiare nei ritagli di tempo, di fretta, in piedi, al fast food o davanti ad un televisore: sempre meno famiglie, infatti, vivono insieme il momento del pasto, mentre prima la tavola era il luogo dove la famiglia si riuniva e dove ognuno raccontava agli altri della propria giornata; tutto questo in una cultura che però esalta la bellezza del “magro” (spesso magro patologico) e giudica senza pietà chi è in una condizione di sovrappeso e obesità.
Tutti i giorni si sentono parole come “ciccione, grassone, palla di lardo, pancione…” che vanno a colpire in modo violento e diretto l’autostima già fragile di chi è in sovrappeso o obeso e aumentano il pregiudizio verso le persone che soffrono di questo problema.

Ha senso prescrivere una dieta standard ad un bambino?

Ad oggi la terapia dietetica rappresenta solo uno degli aspetti necessari nel trattamento del sovrappeso e dell’obesità, sia per quanto riguarda il bambino che l’adulto. Fondamentale in tali patologie è infatti l’intervento su altri aspetti (su alcuni dei quali la scienza sa ancora ben poco) come ad esempio fattori genetici, metabolici, familiari, psicologici e abitudini di vita (sedentarietà, modalità di consumo dei pasti ecc…).
È per questo motivo che tutte le diete hanno risultati limitati nel tempo: spesso, infatti, un calo di peso effettivamente si verifica (in certi casi, a fronte di diete molto restrittive, per cui il calo è anche rapido), ma il problema emerge quando, ottenuto un calo di peso, il risultato deve essere mantenuto: spesso si riprendono i chili persi con “gli interessi”!
Nel bambino tutto questo diventa ancora più complicato! Dare una dieta standard ad un bambino obeso o in sovrappeso, che probabilmente viene preso in giro per il suo peso a scuola o dagli amici, e proibirgli cibi che tutti gli altri mangiano, equivale a confermargli che lui è diverso dai coetanei e che è responsabile della sua condizione.
È molto importante stare attenti a non passare messaggi che possono essere interpretati in modo scorretto e che possono influenzare in modo negativo il rapporto del bambino con il cibo e, di conseguenza, con se stesso.
Ricordiamoci che il bambino ha una mente ancora molto flessibile che può essere utilizzata per acquisire con facilità nuove conoscenze che verranno poi sfruttate per tutto il resto della vita!

Il gioco della Piramide Alimentare

gioco-piramide-alimentare-dottoresse-reboraBasta faccine tristi davanti a gelati che non si possono mangiare!
Basta musi lunghi in pizzeria perchè mamma e papà ordinano la carne dato che la pizza fa ingrassare!
Basta con le feste di compleanno saltate perchè si è a dieta!
Proibire un cibo lo rende indispensabile.
In più, privarsi di qualcosa per un tempo più o meno prolungato, fa sì che prima o poi si perda il controllo e si esageri con le porzioni: e allora a quel punto addio dieta. È meglio quindi mangiare un dolce, nelle giuste porzioni tutti i giorni, piuttosto che mangiarlo solo una volta alla settimana e fare crescere la voglia finendo poi con l’abbuffarsi.
Anche Oscar Wilde lo diceva:
“Se te lo concedi, puoi rinunciarvi; se non te lo concedi sarà irrinunciabile.”
Nessun cibo in sé e per sé fa ingrassare. Non bisogna eliminare niente dalla nostra alimentazione o da quella dei nostri bambini: bisogna solo imparare a consumare i cibi nelle quantità corrette e con la giusta frequenza.
Per questo motivo abbiamo creato, per educare i bambini ad una corretta alimentazione, un vero e proprio gioco costruito in legno: “Il gioco della Piramide Alimentare“. Utilizzarlo è molto semplice. Sulla base del modello della Piramide Alimentare giornaliera, vengono consigliati i tipi di alimenti e le quantità delle porzioni da consumare in un giorno, però tutto sotto forma di gioco.
Il bambino avrà a disposizione delle pedine da inserire nelle caselle degli alimenti della piramide: scopo del gioco è occupare tutte le caselle con le pedine corrispondenti. Oltre a mangiare in modo corretto e a crescere bene, il bambino potrà ottenere dei premi che, concordati coi genitori, contribuiscono a mantenere alto l’impegno del bambino in quello che oltre che un gioco, è anche e soprattutto una forma di terapia.

Mangiare bene, giocando e divertendosi: la terapia dello stare bene

  • Il gioco della Piramide Alimentare promuove l’autonomia: i bambini diventano i protagonisti della loro alimentazione e, in poco tempo, diventano espertissimi in nutrizione.
  • Sì all’educazione alimentare e no alla dieta! Il nostro gioco insegna ai bambini a mangiare in modo corretto indipendentemente dal loro peso e viene vissuto dai bambini come un valore aggiunto e non come un fattore limitante.
  • Il gioco della Piramide Alimentare aumenta la motivazione al trattamento: i premi a cui il bambino ha diritto alimentandosi in modo corretto, permettono di mantenere più a lungo nel tempo l’impegno del bambino.
  • Il nostro gioco promuove uno stile educativo incentrato sul rinforzo piuttosto che sulla punizione: basta alle punizioni quando qualcosa non va. Impariamo a premiare i nostri bambini quando si comportano in modo corretto.
  • Attività che accomuna bambino e famiglia: il gioco della Piramide Alimentare coinvolge tutta la famiglia, a partire da fratelli/sorelle grandi e piccoli, ma anche genitori e nonni!

Approfondimenti sulla Piramide Alimentare e sui Disturbi Alimentari in età evolutiva e in età adulta

Le dottoresse Serena e Daniela Rebora collaborano attivamente con l’Istituto Miller, Scuola di Specializzazione in Psicologia Cognitivo Comportamentale che ha un attivissimo Centro Clinico sui Disturbi della Nutrizione, Alimentazione e Obesità.

Per sapere di più sul Gioco della Piramide Alimentare è possibile iscriversi alla serata a tema gratuita organizzata dall’Istituto Miller per il ciclo “I giovedì del Miller”: un appuntamento è fissato per giovedì 15 settembre, ma consigliamo di tenere sempre d’occhio la programmazione degli eventi gratuiti del Miller a questa pagina.
È anche possibile leggere un approfondimento sulle 10 regole d’oro per una sana alimentazione nel bambino a questa pagina del sito Web del Miller.
L’Istituto Miller dedica al tema dei Feeding Disorder anche il Master sui Disturbi Alimentari e Obesità, per Psicologi, Medici, Nutrizionisti e Dietisti, sia nella sede di Genova (da settembre 2016 a maggio 2017) sia in quella di Firenze (da febbraio a Dicembre 2017).
Per tenersi aggiornati su tutti gli eventi e le novità del Miller rimandiamo alla pagina delle news  e alla pagina Facebook.