Esperienze di resilienza!

Esperienze di resilienza

la resilienza come nuova opportunità di vita

La parola resilienza. Il suo significato ed i suoi vantaggi

Cos’è la resilienza? L’Enciclopedia Treccani la definisce come «la velocità con cui una comunità (o un sistema ecologico) ritorna al suo stato iniziale, dopo essere stata sottoposta a una perturbazione che l’ha allontanata da quello stato [..]» (Enciclopedia Treccani).

La resilienza consisterebbe dunque nella capacità da parte di una comunità o di un singolo individuo di resistere e reagire agli eventi stressanti e ai cambiamenti, mettendo in atto comportamenti adattivi.

Grazie alla resilienza, la persona può affrontare in modo positivo anche l’evento più drammatico ricercando o il riconoscendo le risorse che già possiede.

Ogni evento rischioso pone ognuno di noi dinanzi ai propri limiti e alle proprie risorse, che devono essere riconosciute e che si trovano in costante interazione tra loro. L’idea di base è dunque che, anche all’interno di una situazione con limiti palesi, esistano dei margini entro i quali, attraverso l’utilizzo delle proprio risorse, la persona possa svilupparsi in modo positivo.

Chi mette in atto la resilienza?

Un ottimo esempio di resilienza mi è stato dato durante l’esperienza di volontariato come psicologa nella tendopoli allestita a San Giacomo Roncole (MO) nel 2012 a causa del terremoto che ha colpito quella zona. Nel corso di una conversazione una signora mi ha detto: “Questo terremoto mi ha dato l’opportunità di conoscere tre magnifici ragazzi pakistani. Ora, dopo ben quattro mesi in tendopoli, è come se fossero miei figli”. È importante sottolineare che le persone resilienti non sono invulnerabili, ma che invece lo sviluppo di tale capacità è dovuto a specifici fattori che favoriscono risposte di tipo resiliente. Tali fattori vengono definiti tutori di resilienza. Cyrulnik sostiene che la reazione al trauma e la possibilità di sviluppare resilienza dipende principalmente da (Cyrulnik, 2002, 2004):
  • l’acquisizione di risorse interne all’individuo nel corso delle interazioni pre-verbali nei primi anni di vita;
  • la presenza di sostegno sociale;
  • il significato che nella storia del soggetto e nel suo contesto familiare e sociale è stato attribuito al trauma.
I tutori della resilienza sopra elencati, afferma Cyrulnik, non resterebbero immutati nel corso del tempo, ma si modificherebbero in base alla storia evolutiva del soggetto, al contesto socio-culturale nel quale egli cresce e alla dimensione relazionale (Sbattella F., Tettamanzi M., 2013).

È certo, inoltre, che una visione positiva di se stessi, un adeguato locus of control, così come fiducia verso sé, capacità comunicative, di gestione emotiva e di problem solving adeguate siano fattori protettivi per un soggetto che si trova ad affrontare eventi traumatici o potenzialmente tali.

Bibliografia Sbattella F., Tettamanzi M. (a cura di) (2013). Fondamenti di psicologia dell’emergenza. Milano: Franco Angeli.
Dott.ssa Claudia Corbari 
Psicologa e Psicoterapeuta 
Aiuto le persone a migliorare la propria vita 
attraverso la riscoperta delle loro risorse.