CRESCITA E REGOLE INFRANTE

Quando guardiamo giocare i bambini spesso ci meravigliamo di come possano essere diversi in situazioni diverse: capita così che in casa mostrino un buon comportamento, giocando in modo educato e rispettoso, mentre quando non sono in casa o sono in compagnia di amichetti mettano in atto comportamenti assolutamente opposti.

La trasmissione delle regole dai genitori ai figli avviene spesso per imitazione. I bambini comprendono i vari ruoli ed imparano a rispettare l’autorità imitando chi si prende cura di loro oppure attraverso l’imposizione di regole comportamentali. Regole che non sempre vengono insegnate, ma impartite senza condivisione né possibilità di replica o contrattazione.

Sebbene le regole servano a creare ordine, ridurre il caos favorendo la civile convivenza tra le persone e fornire sicurezza, la mancata comprensione ed introiezione crea un’incapacità di rispettarle quando il papà e la mamma non sono presenti.

Anche la tipologia di regole va tenuta in considerazione: direttive genitoriali troppo rigide opprimono il bambino che le rispetta per la paura della punizione, ma appena avrà la possibilità di infrangerle e metterle in discussione, convinto di non ricevere la punizione per l’assenza genitori, lo farà.

Un’altra cosa da tenere in considerazione è che per i bambini le regole sono funzionali ad un buono sviluppo, ma l’ascolto e il rispetto delle stesse possono essere legati all’amore che provano nei confronti dei genitori ed al loro rapporto di familiarità, cosa che allo stesso tempo li porta a metterle in discussione come meccanismo di crescita. Essi non fanno altro che esplorare con l’infrazione la propria indipendenza assaporando quel senso di identità e la capacità di cercare e trovare una strada personale. Attraverso il mancato rispetto delle regole o la contestazione delle stesse il messaggio che manda un figlio ai genitori è che lui sta crescendo ed ha il diritto di disattendere alcune aspettative nutrite nei suoi confronti. Ciò non significa che i genitori devono accondiscendere o sottrarsi ad un certo controllo. Risulta però utile osservare il comportamento che mettono in atto i figli leggendo le loro aspettative e mettendo da parte le proprie.

Questo nuovo modo di relazionarsi a loro, guardando le cose dal punto di vista di chi sta crescendo, aiuterà i genitori a porsi in modo diverso nei confronti dei figli, cogliendo tutte le emozioni ed i vissuti con i quali devono confrontarsi ogni giorno.
Non è facile ma bisogna imparare a mettere da parte le proprie emozioni e le proprie paure per fare spazio alla comprensione dei figli. Grazie a questo nuovo punto di vista sarà possibile trasmettere un modello educativo che favorisca la crescita e l’interiorizzazione delle regole: educare non significa infatti solo imporre una modalità comportamentale ma fornire delle spiegazioni e dare delle motivazioni che portino il bambino ad interiorizzare il valore della regola affinché lo possa generalizzare ed applicare in altre situazioni in modo sempre più responsabile.

Parlare con i propri figli permette di utilizzare il canale comunicativo in modo più funzionale, più coerente perché si va a comprendere lo stato emotivo alla base dei comportamenti disfunzionali, cercando di risolvere prima il disagio e poi trasmettere le regole.
Nel momento in cui il bambino, dopo aver interiorizzato il valore delle regole, comincerà a trasferirle all’esterno, anche il suo comportamento sarà più coerente ed organizzato.

© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta