Consapevolezza: strumento di scelta per la propria vita

consapevolezza

La mancanza di consapevolezza è il problema di molte persone che vivono la loro vita da spettatori.

“Avevo tutto per essere felice, ma nel profondo sapevo di non esserlo”.

Questa solo una delle affermazioni più consuete nelle persone che vivono la sensazione di non avere il controllo sulla propria vita. Più le “non azioni” aumentano, più l’avvenire appare ai loro occhi ripetitivo e minaccioso.

Esiste un istinto all’autorealizzazione che spinge ognuno di noi verso un maggiore governo della propria vita, tuttavia molte variabili impediscono che questo istinto emerga e si tende a rinunciarvi. Basti pensare al volere di un genitore che magari risulta diverso dalla naturale propensione del figlio; rappresenta sicuramente un classico movente per cambiare la propria rotta al fine di compiacere gli altri.

Ancora, scegliere un lavoro che implichi la possibilità di una sicurezza economica fissa a scapito di un lavoro che metta in luce le proprie attitudini e passioni.

La rinuncia ha un costo notevole ed a lungo andare può creare un malessere non indifferente e sfociare, nel peggiore dei casi in una depressione.

Nascere protagonisti o diventarlo

La vitalità con cui ogni bambino nasce è un enorme dato di partenza che facilita la vita. L’ambiente e l’educazione familiare pongono dei condizionamenti che possono spingere più o meno verso un’autorealizzazione.

Molte persone che non sono abituate a scegliere per sé, sacrificano una vita da inventare in virtù di una tranquillità apparente che negli anni si trasforma in inezia e porta sempre il suo conto da pagare.

Pertanto è giusto dire che tendenzialmente famiglie “controllanti” disegnano sin da subito la mappa da percorrere per i propri figli, ma questi possono, se non devono, ridisegnarla nel momento in cui se ne sente la necessità.

Assumersi la responsabilità della propria vita

Il blocco è rappresentato da una sorta di autorizzazione perenne che si attende, un permesso a poter essere se stessi senza deludere gli altri.

Questo permesso da adulti non va richiesto.

Essere adulti significa assumersi a pieno la responsabilità delle proprie scelte, delle proprie azioni e della propria vita. Fino a quando non si smette di attribuire il proprio male agli altri, al passato, alle circostanze esterne non si sarà mai attori della propria vita.

Osare e scegliere sono due verbi che implicano da un lato un rischio, dall’altro la consapevolezza di poter sostituire e certezze di ieri con delle nuove, più adatte ad affrontare il presente.

Cominciare dalle piccole consapevolezze

Diventare attore della propria vita è quindi ammettere di avere sempre una possibilità di scelta.

È quindi necessario fa cessare il fiume di consigli e indicazioni che arrivano dall’esterno ed avere il coraggio di esplorare i propri desideri ed infine, fidarsi di se stessi.

Tutto questo per definire i confini di una vita nuova, non per forza straordinaria, ma sicuro più soddisfacente.

Dott.ssa Ivana Siena

Psicoterapeuta

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