Come sbarazzarsi dei pensieri negativi

I pensieri negativi approdano alla mente e influiscono sulla nostra quotidianità causandoci stress, difficoltà di concentrazione, ansia, depressione, stanchezza.

Si cerca ingenuamente di allontanarli imponendo alla nostra mente di smettere di pensarci. Chi ci ha provato può confermare che si tratta di un’esperienza piuttosto frustrante, al termine della quale si è solo più stanchi e più irritati di prima. E i pensieri negativi non solo sono rimasti dov’erano, ma sono anche più forti di prima. Perché come ogni altra cosa che interessa la nostra coscienza, acquisiscono importanza quando rivolgiamo loro la nostra attenzione.

Daniel Wegner è uno psicologo esperto, insegnante e ideatore di alcune tra le tecniche più efficaci, utilizzate nella soppressione dei pensieri.

pensieri negativi

Ecco i suoi 8 consigli.

#1 Concentrati su un’unica distrazione.

La saggezza popolare suggerisce di pensare o fare qualcosa che possa distrarti dal pensiero negativo che ti assilla. Di solito non funziona o funziona per un arco di tempo breve da portare beneficio. La mente vaga un po’, saltella di pensiero in pensiero e alla fine ritorna sempre nel baratro dei pensieri negativi.

Il consiglio è questo, concentrati su una sola distrazione alla volta. Tra tutte le distrazioni che ti circondano scegli la più sciocca, quella più facile da eseguire, che non richieda né fatica né energie e portala a termine.

Anche un compito molto stupido può svuotare il cervello dai pensieri negativi.

 

#2 Evita lo stress.

Lo stress ci rende più deboli e incapaci di pensare in modo efficace. Il problema di oggi è che lo stress è diventata una condizione quasi inevitabile, diciamo che tutti soffrono lo stress. Tutti eccetto coloro i quali si attivano consapevolmente per fronteggiarlo.

Le strategie per combattere lo stress sono moltissime, potete trovarne alcune QUI.

Sfatiamo il mito secondo il quale stancarsi e restare senza energie renderebbe la mente troppo stanca per produrre pensieri negativi. In questa condizione avviene proprio il contrario. Il pensiero efficace non ha più la forza di esprimersi mentre quello disfunzionale attacca più forte che mai.

 

#3 Rimanda i pensieri a dopo.

Sopprimere i pensieri negativi non è possibile. Però secondo alcune ricerche è possibile rimandarli a dopo, procrastinarli insomma. Una sorta di “ora no, sto finendo una cosa. Tra mezz’ora posso ripensare a tutti questi problemi insormontabili”.

Il vantaggio collaterale di questa modalità sarebbe lo svanire dei pensieri, perché se non li badi è probabile che accada.

 

#4 Terapia paradossale.

E se invece di scacciare il pensiero negativo ti concentrassi su di lui per tenerlo bene fermo in mente?

Sembra che funzioni. Il principio alla base di questa strategia sarebbe la tecnica dell’esposizione, la stessa utilizzata nel trattamento delle fobie. Non sconfiggerò mai la paura dei ragni cacciando via i ragni, l’unico modo per sconfiggerla è prenderli in mano, sperimentare che sono innocui e smettere di farmi agitare da loro.

#5 Accettazione.

Siamo sulla falsa riga della terapia paradossale. La differenza è l’intensità: nel caso precedente il consiglio è di concentrarti sul pensiero negativo mentre in questo caso devi limitare ad accettarlo per quello che è: un prodotto della tua mente che non sei in grado di controllare.

È qualcosa di naturalissimo, come avere sonno o fame o paura di qualcosa. Ti agita ma poi passa.

 

#6 Meditazione.

Esistono degli approcci meditativi che promuovono l’ascetismo verso i pensieri che si rincorrono nella nostra testa. Il pensiero diventa quello che realmente è, un’opinione sulla realtà. Si tratta di qualcosa di tuo personale, privato e soggettivo. Non è giusto o sbagliato, buono o cattivo, queste sono connotazioni che tu aggiungi a posteriori, prima di ciò è un contenuto neutrale.

Con l’allenamento puoi liberare i tuoi pensieri dai pregiudizi che ora automaticamente ci associ.

 

#7 Auto affermazione.

Ultimamente va molto di moda questo esercizio che sembra giovare sulla mente trasversalmente alle problematiche e alle personalità individuali. Il suggerimento è molto semplice, dovremmo amarci un po’ di più di quanto non facciamo normalmente.

In pratica si tratta di dedicare del tempo per stilare la lista delle cose in cui eccelliamo, di cui andiamo fieri e orgogliosi, di delineare i contorni dei nostri successi per tenerli sempre a mente e rinforzare il nostro sé.

Una volta fatto non c’è pensiero negativo che possa scalfire la corazza resiliente di un’identità sicura.

 

#8 Scrivere.

I pensieri, fin quando restano nella testa sembrano tutti perfetti, suonano armonici. Quando li racconti perdono un po’ della loro boria, ma, soprattutto se l’interlocutore non è molto preparato a contrastarli, rimangono ancora molto forti.

Niente è capace di uccidere un pensiero come scrivere di esso. Sulle pagine di un quaderno, il pensiero diventa concetto e se non è perfetto si indebolisce, perché viene privato delle emozioni che lo avvolgono finché resta al sicuro nella tua testa.

 

Bibliografia.

Setting free the bears: escape from thought suppression

 

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