Capire e superare la fobia dei piccioni

Le paure sono una delle cose più democratiche che esista, possono colpire chiunque senza distinzione di sesso, età e estrazione sociale.

All’interno di questo enorme pentolone ci sono fobie più o meno comuni ma uguali negli effetti esperiti da chi ne soffre.

Alcune fobie sono socialmente più accettate di altre, ad esempio è considerato normale avere paura dei ragni e chi non ce l’ha è come se avesse una qualità in più, non una in meno. Invece, la fobia dei piccioni, per quanto comune, è vista come qualcosa di più particolare. Ovviamente non è così, temere gli uccelli fa parte del nostro bagaglio di paure ancestrali, tanto che Hitchcock ne ha fatto un capolavoro del cinema (The Birds, 1963).

fobia dei piccioni

 

Cosa prova chi ha la fobia dei piccioni

Il primo sintomo è il disgusto.

Non tutte la paure si manifestano con la classica tachicardia e agitazione legata alla propria incolumità fisica. È normale, soprattutto nelle fobie legate ad animali repellenti come ragni, serpenti, scarafaggi (innocui per l’uomo) provare un malessere simile a quello che ci prende quando ci troviamo di fronte del cibo avariato. Chi ha paura dei piccioni pensa che facciano schifo e che portino malattie.

 

Il corpo si accende alla presenza di un piccione.

Basta percepire il grugare di un piccione che tutto il corpo si attiva e si prepara alla reazione di attacco o fuga. Ovviamente se riteniamo che in zona possano esserci dei piccioni, allora monitoriamo costantemente l’ambiente per verificare la nostra sicurezza.

 

Proviamo sentimenti di odio verso questi uccelli.

Dal punto di vista cognitivo, chi ha la fobia dei piccioni, vorrebbe che sparissero per sempre. Non dico dalla faccia della terra, ma almeno dalle piazze che frequenta lui. Possiamo chiamare questo sentimento odio, perché nascendo a livello biologico istintivo non ammette ragionamento che possa placarlo.

 

Evitiamo di trovarci vicino a un piccione.

Nei casi più importanti di fobia dei piccioni si assiste a un vero e proprio evitamento dei quei luoghi dove è possibile o probabile incontrarne.

 

Perché si ha paura dei piccioni

Non esiste una causa unica uguale per tutti. In molti casi si tratta di una fobia di origine traumatica. Una brutta esperienza con i piccioni o gli uccelli in generale, soprattutto se capitata durante l’infanzia o la prima giovinezza, può macchiare per sempre la nostra percezione di quel volatile.

In altri casi la paura è acquisita in modo vicario, cioè da piccoli avevamo una madre o una nonna che ci ha ripetute fino allo sfinimento quanto siano sporchi e pericolosi i piccioni che alla fine, senza saperlo, abbiamo fatto nostra la loro paura.

In altri casi non si riesce a capire cosa ha scatenato questa fobia, ma la fobia c’è e va affrontata comunque.

 

Cosa fare per combattere la fobia dei piccioni

Sicuramente il metodo consigliato per affrontare le fobie è la terapia cognitivo comportamentale e nel caso dei piccioni il discorso non cambia.

Questa terapia agisce sui sintomi cognitivi e fisici. Da un lato combatte le idee irrazionali che supportano e mantengono la paura, dall’altro fornisce all’individuo fobico le strategie di rilassamente idonee per combattere l’agitazione.

 

Un’altra tecnica che si sta ritagliando sempre più credibilità in questo ambito è l’ipnosi. L’ipnosi consente di intervenire sullo stimolo fobico senza che lo stimolo fobico sia effettivamente presente. In pratica, per smettere di temere qualcosa teoricamente servirebbe avere quella cosa vicina per capire che non abbiamo nulla da temere. L’ipnosi consente di fare ciò con la sola forza dell’immaginazione.

 

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