Dedicato a chi ha bisogno di avere tutto sotto controllo

Quando ero più giovane, mia mamma si preoccupava fino a quando non mi sentiva rientrare la sera. Quando salivo le scale per andare in camera mia, la sentivo che si girava nel letto per l’ultima volta, prima di concedersi il meritato riposo.

Da questo punto di vista ero molto fortunato. Tra i miei amici c’era chi non aveva una mamma così rispettosa dell’indipendenza del figlio. Mi ricordo che alcuni di loro ricevevano chiamate preoccupata alle due di notte, da parte delle mamme che non riuscivano a convivere con l’incertezza di avere il figlio in pericolo. Non che ci fosse un pericolo reale, eravamo in bicicletta a un paio di chilometri da casa, ma non c’era nemmeno la certezza della sicurezza. In questi casi, non si sa mai.

Cosa speravano di ottenere con quella chiamata?

L’unica volta che ho rischiato di fare un incidente in auto è stato proprio per rispondere a una chiamata di mia mamma. Ero in autostrada, verso sera, e guidavo in direzione di casa. Ero in ritardo di quasi due ore e mia mamma ha pensato bene di chiamare per controllare che il viaggio andasse bene. Io da bravo figlio ho risposto, perché altrimenti si preoccupa, solo che il telefono, l’allora fedelissimo NOKIA 3310, mi è scappato dalle mani. L’attimo in cui mi sono distratto per raccoglierlo e quasi non mi infilavo nel bagagliaio dell’ultima auto di una coda che non avevo notato prima.

Non l’ho detto a mia mamma, l’avrei solo fatta preoccupare. Le ho detto che il viaggio andava bene e che sarei arrivato a casa in ritardo ma affamato.

Da cosa dipende la tua tranquillità.

Pensa alla tua vita, quante sono le cose che controlli veramente.

Il tuo lavoro? Di solito lo puoi controllare solo in parte. Devi fare cose che non vorresti e aspettare esiti che sono sempre un po’ delle sorprese.

La tua vita sentimentale? Non importa quante ore passi con il tuo partner, se il vostro è un rapporto sano lui ha sicuramente una sua porzione di vita nella quale sei coinvolta solo dai suoi racconti. Se in quei momenti facesse qualcosa male non te lo verrebbe a dire. O comunque non puoi saperlo.

Le tue azioni? Secondo me nemmeno queste, perché non puoi sapere quali conseguenze avranno le tue azioni. Magari ti aspetti delle cose che poi non accadranno.

Non puoi lasciare che la tua tranquillità dipenda dal controllo sulle cose, perché non puoi averlo. Puoi averne un surrogato parziale, ma mai il controllo totale.

La cosa su cui devi lavorare non è il controllo, è la tolleranza all’incertezza.

Dedicato a chi ha bisogno di avere tutto sotto controllo.

Il più bel regalo che puoi farti è allenarti a sopportare la casualità. Assapora gli imprevisti delle situazioni, a volte sono dettagli veramente curiosi che possono anche dare ottimi suggerimenti per la prossima volta. Prova a lasciare che qualcosa vada senza che tu sia al timone, magari prende una direzione migliore di quella che avevi previsto.

Perché le cose che non controlli non vanno male, vanno a caso. Ma il caso è dentro anche alle cose che controlli.

Non esiste nella realtà l’opzione controllo totale, l’unica cosa è fidarsi del fatto che l’uomo vive gioie e dolori da secoli, che lo voglia o no.