Adolescente capriccioso o bisognoso? Comprendere l’adolescente dai bisogni tipici di questa fase del ciclo vitale.

           adolescenza

È spesso difficile comprendere i comportamenti degli adolescenti, specialmente se tali comportamenti non vengono considerati all’interno dell’ambiente in cui si manifestano o non vengono associati alla fase di sviluppo del soggetto che li mette in atto.

Per comprendere un comportamento è dunque necessario risalire al bisogno che sta alla base del comportamento stesso e, quindi, ai compiti di sviluppo tipici della fase del ciclo di vita.

Ma quali sono i compiti di sviluppo dell’adolescente?

L’adolescente deve fare i conti con la pubertà e il risveglio delle pulsioni sessuali, con lo sviluppo del pensiero ipotetico-deduttivo e con la riorganizzazione del concetto di sé.

Vediamo più nel dettaglio queste aree dello sviluppo.

Il risveglio delle pulsioni sessuali ha a che fare con un cambiamento delle relazioni che l’adolescente inizierà ad avere, in cui un ruolo importante avranno la sfera sessuale e la percezione del proprio corpo che, a questa età, diventa centrale nella costruzione del proprio sé e nella relazione con l’altro e che è in continuo cambiamento non solo da un punto di vista pulsionale, ma anche estetico.

Lo sviluppo del pensiero ipotetico-deduttivo ha a che fare con l’acquisizione, da parte dell’adolescente, dell’utilizzo di una logica astratta nell’interazione con l’ambiente. Tale tipologia di logica fa acquisire la capacità di formulare previsioni e quella di costruire un concetto di “probabilità” che un evento si realizzi realmente.

La riorganizzazione del concetto di sé ha infine a che fare con l’identità. L’adolescente si trova ad affrontare l’ambivalenza tra la dipendenza e l’indipendenza dalle proprie figure significative; ambivalenza che spesso si traduce in comportamenti che vanno dalla dipendenza dal genitore al rifiuto dello stesso con l’obiettivo di trovare un proprio spazio.

Proprio quest’ultima diviene spesso causa di conflitto tra genitori e figli.

I compiti di sviluppo dell’adolescente hanno dunque a che fare con la relazione con sé, con l’altro e con l’ambiente che lo circonda.

Ma cosa può fare un genitore?

Conoscere quali sono i compiti di sviluppo dell’adolescente permette al genitore di comprendere più facilmente quali possono essere le difficoltà che, in questa fase, attraversa il proprio figlio. Tuttavia ai compiti di sviluppo sopra elencati vanno sommate le condizioni relative al contesto di crescita (es. abusi subiti, violenza o altre problematiche anche contestuali che possono presentarsi). Di conseguenza è utile che il genitore si sforzi di osservare non solo il comportamento disfunzionale dell’adolescente, ma il contesto nel quale questo di manifesta e di provare a comprendere quale sia il bisogno dell’adolescente in quella fase.

In alcuni casi potrebbe essere opportuno effettuare delle consulenze familiari per comprendere il bisogno dell’adolescente e migliorare significativamente la relazione genitori-figli.

Dott.ssa Claudia Corbari – Psicologa e Psicoterapeuta in formazione –

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